6 Ottobre 2017

Elezione vertici Fondazione Cassa, Giovannelli risponde a Romagnoli: «Se non fosse schierata per una parte, quella minoritaria, il risultato sarebbe già raggiunto»


«Se la Presidente fosse in grado di svolgere il suo ruolo senza schierarsi solo da una parte, quella risultata minoritaria in Assemblea, l’obiettivo che tutti diciamo di voler perseguire, sarebbe facilmente raggiunto». L’avvocato Mauro Giovannelli risponde con una nota alle accuse mosse da Fabia Romagnoli, presidente uscente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, riguardo alla situazione di stallo e di incertezza in cui si trova l’ente. «Se non è stato ancora rieletto il Consiglio di indirizzo della Fondazione – scrive Giovannelli – la presidente, già da tempo scaduta e non confermata per ben due volte dall’Assemblea dei soci, non evochi un capro espiatorio».

L’avvocato ribatte punto per punto alle critiche rivolte da Romagnoli. In particolare Giovannelli risponde alla domanda su «quale parte rappresenta e a che titolo?». «Se la Presidente – si legge nella nota – mi aveva chiamato a far parte di una Commissione per semplificare il lavoro dell’Assemblea dei soci, mi accreditava un qualche titolo, magari di rappresentanza di quella significativa parte dei soci che si riconoscono nell’ispirazione originaria della Fondazione. Oggi la dottoressa Romagnoli, in evidente contraddizione di sé stessa, vuole negare quella rappresentanza e competenza».

Poi è Giovanelli a puntare il dito contro Romagnoli, accusandola di falsità: «sui lavori della Commissione la Presidente dice l’esatto contrario della verità. I brevi due incontri di quella Commissione, che miravano a semplificare la lista dei candidati al Consiglio di indirizzo, non hanno prodotto gli esiti auspicati. Perché, per quanto la stessa Presidente avesse dichiarato pubblicamente di voler ritirare la sua candidatura, poi non l’ha voluto più fare. E soprattutto perché non è stata accolta la nostra proposta di comporre la lista con i sette candidati più votati nell’Assemblea, mentre un altro commissario proponeva di eliminare dalla lista tre dei candidati più votati, per ripresentare soltanto i vecchi membri del Consiglio di Indirizzo, in contrasto con la volontà democraticamente espressa dall’Assemblea dei soci: in altri termini la dittatura della minoranza».

Giovannelli conclude la nota dicendosi disponibile a continuare il dialogo per uscire dall’impasse, a patto che la Romagnoli svolga il suo ruolo «senza schierarsi solo da una parte, quella risultata minoritaria in Assemblea».

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