6 Ottobre 2017

Fondazione Cassa, Fabia Romagnoli rassicura i soci e la città: «Nessun commissariamento o liquidazione dell’ente»


«Vorrei tranquillizzare i soci e la città: il funzionamento ordinario della Fondazione continua regolarmente e non ci sono problemi di commissariamento o liquidazione». La presidente uscente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato Fabia Romagnoli intende far chiarezza sullo stallo che sta bloccando l’elezione del nuovo Consiglio di indirizzo dell’ente. In particolare Romagnoli, che si ricandida per un secondo mandato alla guida della Fondazione, punta il dito contro l’avvocato Mauro Giovannelli, il quale in una intervista rilasciata al quotidiano la Nazione aveva affermato: «Noi siamo visibili e come è sempre successo disponibili a dialogare». La presidente in una nota chiede pubblicamente all’avvocato: «in tal modo si autocandida a interlocutore di riferimento di una parte della città, quale parte rappresenta e a che titolo?».

«Quando leggo “il vero problema? la mancanza di dialogo per individuare nomi condivisi” – scrive ancora Romagnoli in riferimento sempre a Giovannelli – rimango sorpresa visto che proprio Mauro Giovannelli, in qualità di socio a vita della Fondazione, era stato da me chiamato a giugno, insieme a Orazio Carlesi (anche lui socio a vita), Silvia Bocci e Andrea Cavicchi per individuare nomi da proporre all’Assemblea con un percorso condiviso e trasparente. Per quanto mi è stato riferito dagli altri componenti del tavolo, non è stato possibile procedere in tale direzione per volontà dello stesso Giovannelli».

Un attacco diretto insomma, che avviene in un momento molto difficile per il rinnovo dei vertici della Fondazione, bloccato da veti incrociati e dalla mancata convergenza dei soci su alcuni candidati al Consiglio di indirizzo. Martedì scorso, 3 ottobre, c’è stata l’ennesima fumata nera.

Romagnoli afferma che «in questi quattro anni il Presidente e gli organi hanno subìto
costantemente pressioni dall’esterno. Abbiamo lavorato affinché le decisioni venissero prese solo
nell’interesse dell’Ente stesso e della città, avviando anche percorsi innovativi per garantire
trasparenza nel processo decisionale e gestionale. La mia sofferta ricandidatura è andata in questa direzione: continuare e consolidare questo percorso avviato quattro anni fa».

La presidente però non molla e dichiara di volersi adoperare «affinché i tempi siano brevi». Il prossimo passo sarà il chiarimento su chi sono gli interlocutori della varie componenti dell’assemblea, a quel punto saranno convocati da Romagnoli «per trovare soluzioni condivise nell’interesse della Fondazione».

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