16 Dicembre 2017

Cooperativa Kepos, il crowdfunding dei ragazzi disabili per la loro linea d’alta moda ha raggiunto l’obiettivo prima del tempo


Obiettivo raggiunto: la campagna di crowdfunding lanciata dalla cooperativa Kepos un mese fa ha raggiunto il traguardo stabilito di 25mila euro, anche prima del giorno ufficiale della scadenza, che sarebbe coinciso con la mezzanotte di lunedì 18 dicembre. Il progetto “Calimala – Atelier del tessuto”, che vede protagonisti i ragazzi disabili della cooperativa attiva in via degli Arcangeli nella trasformazione di disegni in bellissimi foulard, è realizzato in collaborazione con la Fondazione Museo del Tessuto e con la Fondazione Claudio Ciai: aggiudicandosi il bando dell’iniziativa “Social crowdfunders 2017”, si è guadagnata il sostegno economico e organizzativo della Fondazione Cassa di risparmio di Firenze. La campagna di vendita dei foulard sulla piattaforma Ulule (ogni acquisto corrispondeva ad una donazione alla campagna) ha infatti raggiunto ieri l’altro la cifra di 12.500 euro, che era quella fissata dal bando per poter ottenere il raddoppio da parte di Fondazione Cassa di Risparmio. I 12.500 euro sono diventati così 25mila: con queste risorse saranno pagate le spese pregresse di produzione dei foulard e quelle future. “Con questi soldi miriamo a stabilizzare la nostra produzione di articoli moda a partire dalle tele che i ragazzi creano durante i laboratori artistici della Kepos – spiega la presidente della cooperativa Tamara Michelini -. Una parte delle risorse saranno poi reinvestite per l’assunzione di personale specializzato in vista dell’ampliamento dei nostri laboratori artistici”. L’aggiudicazione del bando e la buona risposta da parte degli acquirenti dei foulard, concretamente realizzati da aziende pratesi come Manifattura Tex 90 e Rifinizione Santo Stefano, sono la realizzazione di un sogno della Kepos, che va al di là del valore economico: “Vogliamo stabilizzare la linea moda non perché ci interessino i soldi – precisa Tamara – ma perché siamo convinti nella possibilità che questi uomini e queste donne abbiano delle abilità, che siamo abituati a dire “diverse”, spendibili nella nostra società: vorremmo che questi accessori e questi foulard siano comprati non perché si sa che sono fatti da disabili ma perché sono oggetti belli e di pregio”. Il grande sogno nel cassetto sarebbe quello di avviare un’attività di e-commerce in questo ambito, interamente gestita da persone con disabilità. C’è ancora tempo, comunque, per acquistare gli ultimi pezzi della linea di foulard Calimala fino a lunedì 18 ottobre.

Lucrezia Sandri

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