20 Febbraio 2018

Minaccia un’infermiera del pronto soccorso con una pistola giocattolo e tenta di rubare l’arma ad un poliziotto: arrestato


Attimi di terrore ieri sera al pronto soccorso dell’ospedale Santo Stefano, dove un pregiudicato ha minacciato di morte un’infermiera puntandole una pistola alla testa. E’ accaduto poco dopo le 22. L’uomo, un 67enne con un lungo elenco di precedenti – fra cui omicidio, tentato omicidio, resistenza, evasione, detenzione abusiva di armi – era stato soccorso in strada. Arrivato al pronto soccorso, forse anche a causa dell’alterazione da abuso di alcool, ha estratto la pistola minacciando un’infermiera. Si tratta di un’arma giocattolo priva di tappo rosso, rifornita di sei cartucce.

All’arrivo degli agenti di polizia penitenziaria, presenti in ospedale per un altro servizio di scorta, l’uomo ha tentato di appropriarsi della pistola d’ordinanza di uno di loro. L’intervento delll’altro agente della penitenziaria e degli addetti alla vigilanza ha permesso di disarmare il 67enne, poi consegnato alla polizia e tratto in arresto nella fragranza dei reati di minacce aggravate, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale.  Nel corso della colluttazione, un poliziotto ha riportato ferite ad una mano, guaribili in 4 giorni.

Dopo l’ennesimo, grave episodio che ha minato la sicurezza di personale e utenti del Santo Stefano, interviene il responsabile di Prato Nursind Prato Roberto Cesario: “Non è più possibile chiudere gli occhi sul problema della sicurezza in ospedale, è necessario un presidio di polizia che garantisca infermieri e altri dipendenti durante lo svolgimento del loro lavoro”.
“La tragedia è stata sventata solo per un fortunato caso, in quanto erano presenti due agenti della Polizia penitenziaria per accompagnare un detenuto. Gli agenti sono riusciti a bloccare e disarmare l’uomo – racconta Cesario – prima che succedesse l’irreparabile. Ma si tratta dell’ennesimo episodio: abbiamo già denunciato numerosi casi di questo tipo. Il personale non è in sicurezza nell’ospedale di Prato”.
“Prato è la punta di un iceberg – aggiunge Giampaolo Giannoni, responsabile regionale del sindacato autonomo degli infermieri Nursind – è emergenza sicurezza in tutti i pronto soccorso della Toscana. I dati sono allarmanti e a Prato c’è già stato un morto, in passato. Dopo una serie di denunce abbiamo provato a investire le istituzioni, chiedendo al Prefetto una postazione fissa in ospedale, almeno durante le ore notturne. Ma la risposta è stata negativa, per mancanza di risorse. Le risorse che lavorano in ospedale, però, non sono tutelate, restano in prima linea e i primi a subire le conseguenze dei tagli”.

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