Non ci sarà lo stand del Consorzio di tutela dei vini di Carmignano alla prossima edizione di Vinitaly, il salone internazionale del vino in programma a Verona dal 15 al 18 aprile. Niente più logo comune, né marchi di riconoscimento a identificare il territorio carmignanese, su cui insistono le 11 realtà del gruppo. Certo, le aziende potranno partecipare – come avverrà in molti casi – in forma privata ma la vetrina comune riservata alle consorziate non si farà.
Le ragioni dell’assenza sono, in buona parte, economiche. Per allestire lo stand a Verona servono circa 15mila euro: un impegno troppo gravoso, soprattutto dopo il venir meno dei finanziamenti della Camera di Commercio. Il presidente Fabrizio Pratesi ad ogni modo non punta il dito contro nessuno e difende la scelta collegiale del Consorzio: “Le finalità per cui era nata questa iniziativa negli anni sono cambiate. Non era più una soluzione al passo con i tempi – ripete Pratesi -. Molte aziende di Carmignano sono cresciute e hanno la forza per attrarre, da sole, clienti. Questo è un buon segno”.
Eppure un po’ di dispiacere tra le realtà consorziate serpeggia: alcune di quelle che abbiamo sentito, paventano il rischio di una perdita di visibilità in termini di promozione turistica ed enogastronomica, a danno soprattutto dei piccoli marchi. Altre, come la Tenuta di Artimino e l’azienda agricola Piaggia, sottolineano, infine, la scarsa attenzione da parte delle istituzioni locali nel sostenere e promuovere le iniziative di settore.