17 Aprile 2018

Inchiesta baby calciatori, deferiti i vertici dell’AC Prato: rischio multa o inibizione


Alla fine sono arrivati. Dopo quasi una stagione agonistica di attesa – siamo a tre giornate dal termine della regular season – la procura federale della Figc ha deferito l’AC Prato e la Sestese Calcio per responsabilità diretta nell’ambito dell’inchiesta sulla tratta dei baby calciatori. Il deferimento per violazione alle norme in merito all’ingresso nel territorio italiano di giovani calciatori stranieri, riguarda i vertici delle due società calcistiche: Paolo Toccafondi, all’epoca dei fatti amministratore delegato della società laniera, e Filippo Giusti, in qualità di presidente e legale rappresentante della Sestese. La procura federale, presieduta da Giuseppe Pecoraro, ha deferito anche Alessio Vignoli (segretario amministrativo dell’AC Prato), l’allenatore della squadra di prima categoria Uefa Pro Vincenzo Esposito e Francesco Safina, istruttore all’epoca dei fatti del settore giovanile della società biancazzurra. Un deferimento atteso, che adesso i difensori dei deferiti cercheranno di controbattere con dieci giorni di tempo. Le sentenze di primo grado dovrebbero arrivare entro la fine del mese di aprile. I dirigenti deferiti rischiano una multa o una inibizione, stesso discorso per la società biancazzurra. Scartata l’ipotesi della penalizzazione durante il campionato in corso: un’eventualità che consentirà all’AC Prato, oltre che tirare un sospiro di sollievo, per le sorti della classifica attuale, anche di poter avere le carte in regola per un ipotetico ripescaggio in caso di malaugurata retrocessione in serie D. Da annotare anche l’archiviazione del caso presunta combine della partita di spareggio play out della passata stagione Prato–Tuttocuoio. Un buona notizia, in mezzo a tante problematiche ed incertezze.

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