9 Aprile 2019

Asilo nido irregolare scoperto a San Giusto all’interno di una associazione culturale


Gli agenti della Municipale hanno riscontrato durante un controllo l’attività irregolare di asilo nido all’interno della sede di una associazione culturale cinese a San Giusto. Nell’operazione è stata accertata la presenza stabile di bambini sotto ai tre anni, tutti di nazionalità cinese, senza che ci fossero le necessarie autorizzazioni per la conduzione di una attività educativa di questo genere. Tra le violazioni accertate la mancanza delle autorizzazioni sanitarie alla preparazione di cibi, l’esistenza di una palestra abusiva dentro la struttura, la presenza di due bombole di gas non allacciate e il mancato rispetto di norme antincendio riscontrate dai Vigili del Fuoco che hanno condotto le verifiche insieme alla Polizia Municipale e al personale dei servizi educativi del Comune. Ai titolari dell’associazione sono state elevate sanzioni per un totale di 15mila euro.

La struttura soggetta a controllo si trova in via della Rimembranza ed è di proprietà della parrocchia di San Giusto che due anni fa ha dato in affitto i locali all’Associazione culturale Il Girasole, costituita da cittadini orientali, per le proprie attività. Ovvero corsi di lingua italiana e cinese, ma anche di ballo, pianoforte e kung fu. Tra gli insegnanti ci sono anche alcuni italiani perché l’idea è quella di creare un centro non solo cinese ma multiculturale.

Appresa la notizia del controllo e delle relative sanzioni il parroco don Helmut Szeliga si è detto sorpreso. Il sacerdote, che in questo momento si trova all’estero, precisa che secondo il contratto stipulato con Il Girasole dentro l’edificio non potevano essere svolte attività scolastiche ma solo di tipo associativo. «È compito loro avere le necessarie autorizzazioni previste per l’utilizzo della struttura – spiega don Szeliga – e io ho avuto diverse rassicurazioni sulla regolarità della loro presenza. Mi sono anche offerto di aiutarli nei vari adempimenti, tanto che la scorsa settimana sono andato con la presidente e due tecnici italiani dai Vigili del Fuoco per verificare se fossero o no in regola». Il sacerdote non sapeva che i locali accogliessero bambini sotto i tre anni. Inoltre non pensa di risolvere il contratto anche se non vuole minimizzare l’accaduto. «Questo controllo sia l’occasione per mettersi in regola e svolgere così al meglio le loro attività», conclude il parroco.

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