Lo scorso 4 luglio diedero vita ad una violenta rissa nel parcheggio delle Cascine di Tavola, sparando persino persino 5 colpi di pistola calibro 9 incuranti delle decine di persone che si trovavano sul posto. Oggi, a distanza di quasi un anno, i carabinieri, dopo una lunga e complessa indagine, hanno dato esecuzione a dieci ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti dei soggetti (7 uomini e 3 donne, tutti cinesi) che si resero protagonisti della rissa.
Tre ordinanze sono già state eseguite. Una riguarda il gestore occulto del Luxury Hotel. Secondo la ricostruzione dei carabinieri la rissa a colpi di bastone, coltelli e pistole scaturì tra due bande per la gestione dello sfruttamento della prostituzione.
Nello scontro quattro persone rimasero ferite, una delle quali estranea al regolamento. Per tutti l’accusa è rissa aggravata e lesioni, 6 dei coinvolti sono clandestini.
A dare comunicazione per primo della notizia, quando ancora non erano stati eseguiti tutti gli arresti, è stato il ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Si erano fronteggiati a Prato con coltelli e pistole per il controllo della prostituzione: dieci cinesi, tra cui sei clandestini, sono stati arrestati. Grazie ai Carabinieri! Nessuna tolleranza per i delinquenti: per loro la pacchia è finita!” ha affermato Salvini, in una dichiarazione pubblicata dall’agenzia Ansa alle 10,04 di stamani. L’uscita “prematura” e inesatta del ministro non è piaciuta agli inquirenti; dalla Procura filtra disappunto, perché l’annuncio del blitz da parte di Salvini è arrivato ad operazione ancora in corso, con soli 3 arresti eseguiti su 10. Tuttora sono sette i latitanti. Non si tratta dunque dei dieci arresti sbandierati dal ministro degli Interni.
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