8 Marzo 2012

Visita a Prato del Ministro Riccardi: “Lingua e rispetto delle regole
il futuro dell’integrazione”


“Il futuro dell’integrazione si gioca sul rispetto delle regole del Paese in cui viviamo e sull’importanza della lingua italiana, strumento necessario alla coesione”. Lo ha detto il ministro per la Cooperazione e l’Integrazione Andrea Riccardi nel corso della sua visita a Prato, iniziata con l’intervento a palazzo Buonamici, sede della Provincia, dove ha partecipato a un incontro con gli studenti delle scuole superiori. Molti di loro sono stranieri, figli di immigrati ma nati in Italia, in Toscana. “Come può esserci amalgamazione tra persone di provenienze diverse che vivono nella stessa città?”, chiede un ragazzo al Ministro. E Riccardi sorridendo accetta questa definizione, “oggi con voi sono il Ministro della Amalgamazione, una parola che mi piace e rende bene l’idea dell’intreccio di culture che ci deve essere”. Tante le domande dei giovani studenti cinesi, africani, albanesi, rumeni, cingalesi e naturalmente pratesi rivolte al Ministro nel salone consiliare della Provincia di Prato. Stefano Hu, cinese di quindici anni parla perfettamente italiano, meglio di un suo compagno di Prato che ha preso la parola prima di lui, “Il presidente Napolitano si è detto favorevole a dare la cittadinanza a noi ragazzi stranieri nati in Italia, quando sarà possibile?”. Anche Asciana, ragazza del Bangladesh racconta di essere arrivata a Prato da piccola e che qui si trova bene, nella sua classe ci sono ragazzi provenienti da continenti diversi. Il Ministro ascolta tutti, sorride, stringe loro la mano e sottolinea come essi “stiano vivendo una storia bella e significativa per l’Italia, la storia di una nuova Prato che sorge sulle radici e l’identità della Prato di ieri”. A molti fa i complimenti per la padronanza della lingua italiana, la cui conoscenza insieme al rispetto della legalità e al clima di amicizia, “esattamente come quello che mi avete riservato oggi”, dice Riccardi, secondo il Ministro sono i punti chiave per una corretta integrazione. In particolare il tema del rispetto delle regole è un invito che a Prato suona gradito. Da almeno quindici anni ospita una della più grandi comunità cinesi d’Europa che è riuscita a creare, accanto a quello tradizionale pratese, un fortissimo distretto industriale in campo tessile. “Chi arriva in un nuovo Paese “subisce” gli esami degli altri, è inevitabile – ha affermato il Ministro – ma cogliere il valore del rispetto delle leggi della nazione che ti ospita è fondamentale è la base per vivere insieme nella pace e nella sicurezza”. E dopo aver consegnato la cittadinanza italiana a tre emozionatissime donne straniere, una somala, una dominicana e una albanese, residenti da dieci anni in Italia, il Ministro ha fatto visita alla Chinatown pratese. Qui ad aspettarlo c’erano i bambini del Centro di cultura cinese, una scuola che accoglie oltre mille bambini, quasi sconosciuta alla gran parte dei pratesi. Presente anche il console Zhou Yunqui. Tradotto dai professori ha salutato i piccoli cinesi, “imparate l’italiano – ha detto agli studenti – è una dimensione fondamentale per lavorare qui, in spirito di cooperazione, solo così potrete vivere nel miglior modo possibile anche i valori della cultura cinese”.

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