6 Novembre 2013

Cresce l’abusivismo nei mestieri: parrucchieri, fotografi e impiantisti i più colpiti


Fotografi amatoriali che fanno incetta di servizi fotografici matrimoniali al riparo della “prestazione occasionale”. Estetiste e parrucchieri che chiudono il salone ed esercitano a domicilio a cinque o dieci euro, facendo da moltiplicatore alla crisi del settore. Persone non abilitate che si improvvisano idraulici, elettricisti o muratori. La piaga dell’abusivismo e della contraffazione colpisce duramente il settore artigiano, non solo nel comparto tessile e abbigliamento. È il grido d’allarme delle Unioni di mestiere di Cna Prato, che organizza un incontro di sensibilizzazione su questi temi, che si terrà lunedi 11 novembre nei locali della Cna di via Zarini, a partire dalle 18.

All’iniziativa parteciperà anche la polizia municipale, che sta partecipando a un progetto nazionale di promozione della cultura della legalità, con incontri nelle scuole, la presenza nelle piazze e un profilo Facebook “Polizia Municipale Prato anticontraffazione” tramite il quale vengono forniti consigli e spunti di riflessione sul fenomeno. “Acquistare un prodotto contraffatto significa finanziare la criminalità organizzata – spiega il commissario della polizia municipale di Prato Giovanni Morosi -. Il mercato del falso in Italia vale 6,9 miliardi di euro, penalizza le imprese generando concorrenza sleale e determina problemi di sicurezza dei prodotti e di natura sociale. Dietro un prodotto falsificato c’è la sofferenza e fenomeni come lo sfruttamento del lavoro nero, anche minorile”.

Significative anche le testimonianze delle categorie economiche. Alessio Guazzini, presidente di Cna Poggio a Caiano, ha denunciato l’abusivismo e la concorrenza sleale nel settore dei fotografi. “Con l’avvento della fotografia digitale, molti si sono inventati un secondo lavoro comprando un apparecchio da poche centinaia di euro e facendo qualche corso di fotografia. C’è chi ha aperto un sito o una pagina facebook, e si propone pubblicando gli scatti di 40 coppie di sposi, ma magari non ha una partita Iva ed è completamente scnosciuto al fisco. Alla base c’è un problema di natura fiscale e legale e spesso queste persone si nascondono dietro la prestazione occasionale”. Guazzini ha sollevato anche i casi sospetti di colleghi che fanno 20 matrimoni al giorno, magari subappaltando i lavori ad un abusivo, a cifre più basse.

Problemi anche nel settore benessere e sanità, dove per contrastare il fenomeno degli abusivi Cna sta promuovendo l’affitto della poltrona o della cabina, una novità che consiste nella possibilità di ospitare all’interno della propria struttura altri colleghi con una propria partita Iva.
Secondo Angelo Giambalvo, presidente Cna Prato installatori e impianti, sarebbe opportuna “una capillare campagna di informazione per mettere a conoscenza i cittadini degli obblighi e dei comportamenti corretti per assegnare i lavori (ad esempio la richiesta della visura camerale). Altra cosa da cui non si può e non si deve transigere – continua Giambalvo – sono le verifiche da parte delle pubblica amministrazione sulla regolarità dei lavori effettuati”.
Francesco Viti, presidente Cna Federmoda, ha messo in luce gli effetti indiretti della contraffazione nel comparto moda. “I prodotti falsi delle grandi firme spesso sottraggono una fetta di mercato ai nostri artigiani, che sono vittime di concorrenza sleale”.

“Contraffazione e abusivismo – afferma il presidente di Cna Claudio Bettazzi – sono purtroppo comportamenti dalle mille sfaccettature, che rappresentano una seria minaccia alla nostra economia. Questa minaccia Cna la combatte da anni conprogetti concreti attivati da tempo, come le campagne antiabusivismo condotte per il comparto Benessere e sanità, così come alla nascita di Cna World China, tutte iniziative attraverso le quali intendiamo dare il nostro contributo a contrastare questi fenomeni attraverso la sensibilizzazione, l’informazione, e percorsi di formazione mirati alla tutela di coloro che lavorano rispettando le regole e le norme di questo Paese. Detto questo, è chiaro che la lotta all’illegalità e all’evasione competa ad organi di stato, alle forze dell’ordine, così come è vero che simili fenomeni si alimentano della mancanza di provvedimenti istituzionali sulla tutela dei prodotti Made in Italy, l’assenza di regole condivise nel commercio internazionale, la mancanza di provvedimenti europei contro il dumping sociale e ambientale, e così via. Per questo continueremo a batterci anche a livello nazionale e in Ue e per il bene delle nostre imprese, ci auguriamo che stavolta i provvedimenti ipotizzati arrivino in porto”.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments