28 Novembre 2013

Da Prato a Diyarbakir, tra cooperazione e ricerca di nuove partnership


Una missione nella città turca di Diyarbakir alla ricerca di nuove partnership in un territorio in forte sviluppo, in una posizione strategica per l’accesso ai mercati del medio Oriente. La missione si inserisce all’interno del progetto “Textile Clustering project” tra le Camere di commercio di Prato e Diyarbakir è finanziato da Eurochambres ed ha come finalità principale lo sviluppo di un distretto tessile a Diyarbakir, città turca collocata in Kurdistan sulle rive del Tigri, al confine con la Siria e con l’Iraq. Una delegazione di imprenditori del distretto turco lo scorso luglio ha visitato Prato; adesso sono stati gli imprenditori pratesi a visitare la città. Della delegazione fanno parte Luca Giusti, presidente della Camera di Commercio di Prato, Andrea Belli, presidente di Confartigianato, Claudio Bettazzi, presidente di CNA, e Vasco Pagni, addetto commerciale della Cormatex, indicato dalla Unione Industriale Pratese. Oggi la delegazione e’ stata al centro di un evento di presentazione del nostro territorio organizzato dalla Camera di commercio locale, che è poi seguito con la vista ad alcune aziende. “Questa collaborazione e’ importante per due ragioni – commenta Luca Giusti – innanzitutto perché e importante aprirsi verso nuove realtà, cercare partnership nuove, perché il mondo cambia velocemente e non possiamo permetterci di stare fermi. Questi territori possono rappresentare un’opportunità importante, se sapremo costruire delle relazioni interessanti”. “Può essere un’opportunità aiutare loro a sviluppare un distretto tessile, grazie anche al supporto delle nostre aziende del meccanotessile; ma potrebbe essere interessante anche per il nostro distretto creare sinergie nuove per approcciare mercati da noi poco conosciuti e, aiutando questo territorio a elevare la qualità del prodotto, fare concorrenza ad altri paesi”, aggiunge Claudio Bettazzi. “Il livello delle confezioni che operano sul territorio e’ buono, come dimostra la lista dei loro clienti. Potrebbe essere interessante stringere partnership in questo ambito, e’ un tema che dovremo approfondire”, continua Andrea Belli. “Un mercato che ha delle potenzialità, ma che dobbiamo lavorare per sviluppare”, ha concluso Vasco Pagni, che ha presentato le nuove tecnologie per il riciclo dei materiali. Diyarbakir e’ una città che ha un milione e mezzo di abitanti, dove viene prodotto il 50 per cento del cotone turco e vengo allevati il 60 per cento dei bachi da seta dell’intera nazione. E’ una zona franca, fortemente sostenuta dallo Stato che finanzia nuovi insediamenti produttivi e acquisto di macchinari. Ma è anche una porta di accesso privilegiata ai mercati del medio-oriente, dove il distretto esporta il 70 per cento della sua produzione. Il distretto della confezione ha una qualità media, fornisce alcuni grandi marchi e esporta calze in tutta la Turchia. Il tessile deve ancora essere sviluppato: la materia prima che viene qui coltivata e raccolta, viene mandata in altre zone della Turchia per la lavorazione e torna qui per in confezionamento.

 

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