21 Novembre 2013

Medici sul piede di guerra: “Sul nuovo ospedale vogliamo essere ascoltati”. E intanto si allungano le liste di attesa


Un documento per chiedere alla Asl un maggiore coinvolgimento dei medici nei processi organizzativi. Lo hanno firmato i sindacati di categoria dei medici, che ieri pomeriggio si sono riuniti per fare il punto sul funzionamento del nuovo ospedale. Ben 120 i camici bianchi presenti all’assemblea. Nei diversi interventi sono state evidenziate le carenze del nuovo nosocomio: ristrettezza degli spazi per il personale, sale pre e post operatorie troppo piccole; assenza di dispositivi di comunicazione interna. Altri problemi riguardano l’areazione delle stanze (con la presenza di cattivi odori in alcune zone dell’ospedale), la mancata realizzazione di un sistema wi-fi, una cartellonistica da migliorare. I medici chiedono anche di tutelare meglio la privacy dei pazienti: al pronto soccorso a dividere le lettighe ci sono soltanto delle tendine. Tendine e divisori che mancano in alcune stanze di degenza. Al di là delle singole segnalazioni, nelle tre ore di incontro, i medici hanno chiesto di avere maggiore voce in capitolo sulla nuova organizzazione. Tra i punti da migliorare c’è la collaborazione con gli infermieri. Qualche medico ha segnalato la questione dei posti letto: diversi interventi programmati devono essere rinviati perchè i posti letto sono occupati dalle urgenze. E anche per esami che non necessitano la degenza, le liste d’attesa si allungano: per fare una gastroscopia, ad esempio, la prima visita è a febbraio.
Intanto la Regione ha sciolto il nodo delle centrali operative del 118. A regime, nel 2016, le centrali operative in Toscana passeranno dalle attuali 12 a 3, una per ciascuna area vasta. A queste, se ne affiancheranno altre 3 dedicate al trasporto sanitario ordinario (dimissioni, ricovero e spostamenti per visite di pazienti non deambulanti). Prato perderà la propria centrale: probabilmente le sedi che rimarranno nella nostra area vasta saranno Firenze e Pistoia, che necessitano di minori interventi di ammodernamento tecnologico.

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