15 Aprile 2024

Per ora resta aperta la Sala Vlt “troppo vicina” alla scuola Mascagni, il Consiglio di Stato accoglie il ricorso del gestore

La sala ha ottenuto la licenza dalla Questura dopo un primo parere favorevole del Comune, che solo in un secondo momento ha contestato la distanza inferiore ai 500 metri proibita dalla legge


La sala Slot e Vlt di via Galcianese 81 a Prato, reputata dal Comune troppo vicina alle scuole Mascagni di via Toscanini, potrà rimanere aperta almeno fino all’udienza pubblica, quando il ricorso verrà discusso nel merito dal Tar. Lo ha stabilito la Quarta Sezione del Consiglio di Stato, che ha accolto l’istanza del gestore della sala, poiché chiudendo l’esercizio si rischierebbe il “pericolo di un danno grave” con ricadute anche di carattere occupazionale. Il pronunciamento accoglie dunque il ricorso di urgenza ribaltando l’ordinanza cautelare del Tar Toscana, che un mese fa aveva dato ragione al Comune di Prato.
Era stato proprio quest’ultimo, il 15 febbraio 2024 ad intimare la chiusura della sala Vlt in base alle normative regionali e comunali di contrasto alla ludopatia che impongono la distanza minima di 500 metri dai luoghi sensibili, quali ad esempio le scuole, per l’apertura di nuovi centri gioco d’azzardo.
La sala di via Galcianese è stata inaugurata nel dicembre 2023 sulla scorta di una licenza della Questura di Prato rilasciata a seguito del parere favorevole dello stesso Comune, emesso a dicembre 2022 dopo una prima verifica delle distanze da luoghi sensibili. La ricognizione del Comune non aveva preso in considerazione la scuola Mascagni, che compiendo una rapida ricerca su google maps figura a una distanza di 450 metri dalla sala Vlt. Agli uffici comunali la circostanza emerge però soltanto in un sopralluogo successivo, a metà giugno 2023 e poche settimane dopo, il 5 luglio, il Comune di Prato comunica alla società che la presenza della scuola a 480 metri, calcolati secondo il percorso pedonale più breve, è incompatibile con l’apertura della sala Slot, mettendola sull’avviso che in caso di avvio dell’attività, ne sarebbe stata disposta la chiusura ai sensi dell’articolo 14 della legge regionale 57/2013.
La società, forte della licenza ottenuta, ha però tirato diritto e si è opposta a tutti gli atti del Comune, contestando anche la misurazione delle distanze eseguita dalla polizia municipale. Da parte sua, la Questura di Prato – sollecitata nel giugno 2023 dall’amministrazione comunale di annullare in autotutela la licenza ex articolo 88 Tulps rilasciata in favore della Sala Vlt – ha rifiutato di procedere in tal senso rilevando che “il provvedimento definitivo ha ormai cristallizzato una determinata situazione giuridica, configurabile nel cosiddetto legittimo affidamento”, aggiungendo peraltro che “laddove codesto ufficio ritenesse di volersi avvalere dei poteri conferiti dalla vigente normativa agli organi regionali e locali, questa divisione non preclude aprioristicamente la possibilità di rivalutare l’eventuale sospensione del provvedimento emanato”.
In ballo adesso, da un punto di vista giuridico, c’è proprio la legittimità dell’operato del Comune di agire autonomamente con provvedimento di chiusura senza il preventivo annullamento in autotutela della licenza da parte della Questura. Una casistica particolare che pare non abbia precedenti in Italia.
Nel merito, sul punto, si dovrà adesso esprimere il Tar.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments