22 Novembre 2013

Una nuova banca in città: per la Popolare di Prato arriva il via libera della Consob


Era nell’’aria ed è arrivata. E con tempi da record. La Consob ha fornito stamattina al Comitato Promotore della Banca Popolare di Prato l’’autorizzazione a iniziare la raccolta del capitale per costituire questo nuovo soggetto creditizio. La commissione nazionale per la società e la Borsa ha validato il piano industriale della costituenda banca in meno di tre mesi (la documentazione era stata inviata il 29 agosto): un lasso di tempo molto breve rispetto a quanto avvenuto per altre iniziative simili. Un riconoscimento al lavoro svolto dai promotori e la dimostrazione della struttura che intende darsi la Banca Popolare di Prato.
“La Consob – spiegano dalla banca – ha eseguito un vaglio dettagliato del progetto: sta nell’evidenza dei fatti che questa autorità, dopo il crollo di note aziende bancarie, ben si guardi nel fornire autorizzazioni con superficialità. Al contrario, dall’’inizio della crisi in poi, le autorizzazioni rilasciate dalla Commissione si contano sulle dita di una mano”.
La costituzione della Popolare di Prato passa, in primo luogo, dalla raccolta del capitale sociale (minimo 10 milioni di euro, massimo 15). Come previsto dalla normativa vigente, lo quota minima per diventare soci sottoscrittori (persone fisiche e giuridiche) è 2.500 euro, la massima l’’1% del capitale sociale sottoscritto al termine dell’’offerta. Il capitale variabile è una delle caratteristiche principali di un’’azienda di credito popolare.
La Consob ha autorizzato l’’inizio della raccolta per lunedì mattina 25 novembre alle 10. A partire da quella data sarà possibile compilare l’’apposito file presente sul sito www.comitatopromotorebancapopolarediprato.it e acquistare un’’azione della propria banca (infoline 0574/1858036, Twitter Team @bancadiprato e hashtag #bancaprato14). Occorre ricordare che solo quando sarà terminata la fase
di raccolta (24 novembre 2014) e se sarà stata raggiunto il capitale minimo (10 milioni di euro), l’’investitore sarà chiamato a effettuare il versamento (pari all’’ammontare della quota che ha deciso di destinare all’’iniziativa) su un conto corrente indisponibile. A quel punto, ma dopo l’’autorizzazione della Banca d’Italia sarà chiamato a partecipare alla governance della sua banca, come l’’elezione degli organi, l’’individuazione di dove posizionare il primo sportello, la definizione delle strategie comunicative. Prima di allora non dovrà effettuare alcun versamento, a garanzia della serietà del progetto, ma solo indicare l’’entità della quota che vuole acquistare.
Sempre seguendo la normativa in essere, il Comitato Promotore avrà un anno di tempo per raggiungere il capitale minimo, ma la raccolta potrà dirsi conclusa in anticipo una volta ottenuti 12 milioni di euro.

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