5 Dicembre 2013

Caso false residenze, sconcerto fra i dipendenti dell’Anagrafe. Ecco come funzionava il “sistema truffa” – Video


Strane procedure al di fuori dell’orario di lavoro, inserimenti nel sistema informatico di richieste di residenze nei momenti di chiusura al pubblico e mancato ricorso agli accertamenti della polizia municipale. Sono queste le mosse che hanno insospettito il dirigente dell’Anagrafe centrale del Comune e che poi hanno portato all’inizio delle indagini da parte della Guardia di Finanza e della municipale sul caso delle false residenze concesse a circa 300 cittadini cinesi (Leggi l’articolo). Dalla ricostruzione degli uffici comunali, la dipendente arrestata questa mattina “non rispettava né le regole organizzative né la procedura normativa”. In sostanza inseriva pratiche nel momento in cui non c’era nessuno degli utenti in sala, venendo quindi meno al criterio della presenza fisica della persona per la richiesta di residenza. E poi non venivano inviati i vigili urbani a controllare che effettivamente quell’utente abitasse in quella determinata via. A insospettire poi era la prosecuzione di determinate pratiche anche al di fuori del normale orario lavorativo.
La prima segnalazione alle forze dell’ordine è scattata a maggio. Da qui è partita un’accurata indagine di municipale e finanza che attraverso il sistema informativo sono risaliti alle procedure non regolari della dipendente comunale. Quest’ultima per tutto il periodo delle indagini è rimasta al suo posto e trattata come se nulla fosse cambiato, in modo tale da non creare sospetti.
La notizia dell’arresto ha lasciato tutti sbigottiti all’Anagrafe. L’assessore al personale, Anna Lisa Nocentini, si fa portavoce della sorpresa di tutti i colleghi della donna arrestata, che la definiscono “stimabile e insospettabile”. Dal Comune tengono comunque a precisare che “è grazie alla professionalità e all’impegno del responsabile dell’ufficio Anagrafe e della polizia municipale che si è potuti arrivare, attraverso un percorso di assoluta riservatezza, a completare un’indagine complessa che ha portato ai vasti provvedimenti emanati dall’autorità giudiziaria. Il Comune vuole interpretare l’alto senso di responsabilità della propria dirigenza e riconoscerne l’assoluta fedeltà e lo spirito di servizio nell’interesse della comunità e del suo bene. Una collaborazione attiva e qualificata sul piano dell’anticorruzione che vede in prima linea gli operatori del servizio demografico e la polizia municipale per quanto concerne il complesso fenomeno dell’immigrazione e l’intera struttura amministrativa che si schiera dalla parte dei cittadini e della legalità”.
Nel video le reazioni dei dipendenti dell’Anagrafe alla notizia dell’arresto della loro collega e dello scandalo delle false residenze.

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fredo
fredo
10 anni fa

…e alla fine delle indagini voglio vedere come finirà…carcere ? licenziamento ? multa? tiratina di orecchie ? scusa ci eravamo sbagliati ? oppure (all’italiana) passaggio superiore di mansioni e raddoppio di stipendio… tenete d’occhio la notizia e fatecelo sapere, per favore.

massimo
massimo
10 anni fa

Il licenziamento è il minimo, poi le sanzioni penali, ma se si scavasse tra i professionisti ? Commercialisti, geometri. notai, banche…

Francesco
Francesco
10 anni fa

Spero che questa impiegata dell’anagrafe sia licenziata in tronco. Gli italiani si sono rotti le scatole che i dipendenti pubblici se la possano cavare sempre a dispetto di quelli privati. Tanto più se la persona riveste un ruolo particolare e delicato.
Ma sono sicuro che non scatterà il licenziamento……