17 Dicembre 2013

“Sapori reclusi”: 180 persone alla Dogaia per la cena di raccolta fondi


C’era anche l’intrattenimento musicale a rendere più speciale “Sapori reclusi”, la cena di raccolta fondi per attività didattiche e di laboratorio che si è tenuta ieri sera all’interno del Carcere La Dogaia. La Casa Circondariale ha ospitato circa 180 persone provenienti dall’esterno del carcere che hanno degustato una cena dal sapore multietnico. Una novità per Prato, mentre in realtà vicine, come per esempio Volterra, le “Cene galeotte” sono già una consuetudine.
Il direttore Vincenzo Tedeschi ha spiegato come, in seguito alla condanna, per l’Italia, per la mancanza di spazio vitale per i detenuti, è fatto obbligatorio per ogni carcere ridurre il più possibile la loro permanenza nelle celle.

L’iniziativa è stata realizzata grazie all’attività collaterale di educatori, insegnanti del Centro Territoriale Permanente, agenti della Polizia Penitenziaria e volontari del gruppo Barnaba e di Telefono Azzurro. Tra i protagonisti dell’evento 11 dei 748 detenuti della Dogaia, che hanno contribuito anche alla preparazione di cibi tipici dei Paesi d’origine. Tre di loro, invitati a parlare della loro condizione, hanno sottolineato la responsabilità personale dell’errore compiuto e l’importanza di aver avuto occasione di recupero attraverso la scuola e il lavoro dentro al carcere.

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