Tragedia Macrolotto, Giacomelli: “A Prato il prossimo consiglio dei ministri”. Il ministro Giovannini snocciola cifre e rivela il nome della titolare della ditta


“Non si attenda oltre: Letta riunisca a Prato il prossimo consiglio dei ministri. Venga tutto il governo ad  assumersi gli impegni per uno sforzo di civiltà. E si insedi subito a palazzo Chigi, presso il vicepremier Alfano, il coordinamento per le politiche a sostegno di Prato”. Queste le richieste del capogruppo del Pd alla Camera Antonello Giacomelli, nell’intervento a seguito dell’informativa urgente del Governo sul tragico incendio verificatosi in una fabbrica di Prato, che ha causato la morte di sette lavoratori di nazionalità cinese. Per l’esecutivo Letta, ha parlato il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Giovannini, che ha ricostruito l’accaduto e ha rivelato le generalità della donna titolare del pronto moda di via Toscana: Li Jan Li (questa la pronuncia del nome), cittadina cinese classe 1969 residente a Roma e irreperibile.
Giovannini ha ricostruito l’accaduto e gli interventi di soccorso. Il ministro ha messo in luce come nel capannone erano assenti maniglioni antipanico e uscite di sicurezza, oltre alla presenza di loculi dormitorio e di una cucina abusiva. Giovannini ha poi stilato il bilancio della tragedia: sette vittime, di cui 4 uomini, due donne e una persona di sesso non accertato, estratte dai locali adibiti a dormitorio. Tratte in salvo 4 persone: di cui 2, intossicate e in parte ustionate, ricoverate in ospedale, e due dimesse a breve.

Il ministro Giovannini ha poi ricordato i numeri dei controlli effettuati sulla base del Patto per Prato sicura (rinnovato da Alfano lo scorso ottobre, dopo le firme del 2007 e 2010): 1571 ispezioni del gruppo interforze negli ultimi due anni.
Menzionate anche le cifre dei controlli direttamente effettuati dagli ispettori ministeriali (Inps, Inail, ispettorato del lavoro) a Prato: “Nel 2012 ci sono state 996 ispezioni, la metà delle quali hanno coinvolto aziende cinesi; nel 2013 780 ispezioni e oltre il 50% ha riguardato ditte cinesi. Lo scorso anno sono state contestate 1.084 maxisanzioni per lavoro nero e 674 quest’anno. I lavoratori clandestini rintracciati sono stati 253 l’anno scorso e 166 nei primi dieci mesi di quest’anno. Sono stati inoltre adottati 206 provvedimenti di sospensione dell’attività lavorativa e 155 nel 2012” – ha detto Giovannini, secondo cui “il ministero delle politiche sociali ha aumentato negli scorsi anni il personale della direzione territoriale del lavoro, così come  nel 2012 è stato aumentato il fondo per gli interpreti di lingua cinese”.

Il ministro Giovannini ha chiuso il suo intervento auspicando una “riflessione condivisa e costruttiva per aumentare le risorse da destinare all’attività ispettiva, che negli ultimi anni ha subito tagli per la spending review”.
“Le risorse per le ispezioni sono insufficienti. In tempi pur difficili per finanza pubblica è bene non arretrare sul fronte della sicurezza sul lavoro. Auspico che già a partire dal disegno legge di stabilità sia possibile incrementare le risorse necessarie per rendere più capillare l’azione ispettiva sul territorio”.

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