24 Gennaio 2014

Medico si rifiuta di visitare un anziano con un cotton fioc incastrato nel naso. L’uomo costretto ad andare a Careggi


Nemmeno l’insistenza del medico di turno è servita a convincere lo specialista della necessità di un suo intervento. Non si era mai sentito dire di un medico che si rifiuta di visitare un paziente che non riusce a respirare bene a causa di un cotton fioc infilato nel naso. Protagonista, suo malgrado, di questa vicenda, un pratese di 80 anni, che mercoledì sera, intorno alle 20.30, si è presentato al Pronto soccorso del Santo Stefano per disturbi respiratori e fastidi dovuti alla presenza di un bastoncino che si era incastrato nella narice, mentre si prendeva cura della propria igiene personale:  un’operazione che l’uomo svolge quotidianamente per eliminare  le fastidiose croste che gli si formano nel naso al contatto con i tubicini da lui utilizzati per la somministrazione dell’ossigeno, terapia alla quale è sottoposto.
Dopo aver chiamato l’ambulanza, l’anziano è stato accompagnato  in ospedale.  Arrivato al Pronto soccorso,  il medico di turno si è reso subito conto della gravità della situazione e che non avrebbe potuto risolvere facilmente il problema del paziente senza ricorrere all’utilizzo di strumenti specifici.  A quale punto, come riporta il referto medico, si è richiesto l’intervento di un otorino, quello reperibile però, dopo essere stato informato sul caso, si è  rifiutato di visitare l’uomo sul momento ritenendo che non fosse urgente.
Di fronte allo sconcerto dell’anziano signore e dei suoi familiari, il medico non se l’è sentita di rimandarlo a casa. Il paziente stesso non ha nemmeno preso in considerazione l’idea per paura di andare incontro a ulteriori problemi respiratori, considerata anche la propria condizione di salute personale. Ma non c’è stato niente da fare. Dopo che l’otorino continuava a rifiutarsi di intervenire immediatamente, il medico del Pronto soccorso si è dovuto arrendere informando la dottoressa che avrebbe inviato il paziente a Careggi, dove è stato subito curato.  Secondo il collega dell’ospedale fiorentino, infatti, il caso doveva essere valutato quanto prima, e quindi risolto, in quanto a suo giudizio esisteva il rischio di inalare il bastoncino lungo circa sei centimetri,  “Quello che è accaduto a mio padre è una vergogna – riferisce il figlio del paziente – Ci rivolgeremo al Tribunale dei diritti del malato per valutare se ci sono gli estremi per una denuncia”.

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Enrico
Enrico
10 anni fa

Non sarà che nella folle guerra tra molti medici e l’Asl a causa del nuovo ospedale alla fine ci rimettono i pazienti?

Tribunale per i Diritti del Malato
Tribunale per i Diritti del Malato
10 anni fa

Al fine di agevolare i contatti con l’Utente di cui al Vostro articolo, comunico che il nostro ufficio (come sede provvisoria) si trova al Nuovo Ospedale di Prato al primo piano lato A. E’ aperto al pubblico il martedi e il giovedi dalle ore 9 alle ore 12. Il nostro “nuovo” numero telefonico è 0574 807577 (con segreteria telefonica).
Pur avendo grosse difficoltà operative, infatti “l’ufficio” ha solo le sedie per ricevere il pubblico, dal 13 ottobre 2013 abbiamo ricevuto 35 Utenti con relative segnalazioni. Per 9 di queste segnalazioni si è reso necessario un approfondimento. Altre segnalazioni “minori” le abbiamo trattate in via breve con la direzione aziendale.
Con l’occasione invio sinceri saluti.
Fabio Baldi – Presidente

Marco B.
Marco B.
10 anni fa

Dirigenti pubblici pagati con i soldi di tutti che si comportano così dovrebbero fare un altro mestiere finché non hanno imparato il rispetto per le persone.

alessia
alessia
10 anni fa

rifiutare di curare un paziente non è contro il giuramento di Ippocrate e il codice deontologico medico? Fossi l’ospedale licenzierei questo medico svogliato…

bob
bob
10 anni fa

…nei panni dei figli dell’anziano, aspetterei l’otorino per fargli tante carezze….. di notte al buio….

Aberto
Aberto
10 anni fa

Nome cognome dell’otorino ed eventuali giustificazioni (se plausibili) ..altrimenti FUORIIIIIIIIIIi

Valentina
Valentina
10 anni fa

Questa categoria di medico mi fa vergognare di appartenere alla stessa categoria. L ‘ essere reperibile vuole dire entrare in servizio su chiamata, senza se è senza ma. Se la reperibilità pesa si cambia lavoro. Questa è la malasanità, iniziamo da qui

Marianna risaliti
Marianna risaliti
10 anni fa

È veramente una vergogna

Marianna risaliti
Marianna risaliti
10 anni fa

È vergognoso tutto ciò ma i medici cosa ci stanno a fare se nn svolgono il suo lavoro!

bob
bob
10 anni fa

Va licenzaito in troncooooo!
e se possibile toglierli anche la “licenza” di medico per sempreeeeeee !!

Fabiana
Fabiana
10 anni fa

Purtroppo funziona ( male ) che su chiamata telefonica in reperibilità molti specialisti da casa si permettono di valutare l’urgenza o meno della situazione e quindi si rifiutano di intervenire….. Su chiamata dovrebbero intervenire e basta, se poi il caso non è urgente….se ne dovrebbe discutere dopo…. MAI A PRIORI!

massimo
massimo
10 anni fa

Sono il figlio dell’ interessato:dire che si rimane sconcertati, è dire poco.Fino a qualche mese fa ero sicuro, quando mi recavo al vecchio ospedale di Prato, di trovare un ambiente professionalmente e strutturalmente valido,avendolo frequentato in lungo e in largo per molto tempo, purtroppo, Devo dire che questi episodi, che stanno diventando un po’ troppi,fanno male alla sanità, soprattutto alla sanità pratese.Adesso valuteremo il da farsi, soprattutto perchè episodi simili non riaccadano.

rodolfo
rodolfo
10 anni fa

è la sicurezza del posto di lavoro che gli dà la possibilità di non visitare intanto se la caverà con una letterina che gli servirà per pulirsi il sedere e niente più!

aaaaaa
aaaaaa
10 anni fa

sentire anche l’altra campana prima di sputare sentenze no eh?
magari il medico in questione era stato 12 ore in ospedale ed era appena giunto a casa a mangiare un boccone! forse nn ha ritenuto di doversi scapicollare di nuovo in ospedale poichè nn c’era una reale emergenza, forse il medico del pronto soccorso poteva intervenire da solo (è un medico anche lui) Non lo so, sono solo ipotesi! ma è roppo facile sparare a zero su chi nn può controbattere!

dario
Editor
10 anni fa

Abbiamo deciso di raccontare questo caso dopo aver verificato direttamente sia la testimonianza orale che i documenti in possesso del paziente. I fatti sono stati dunque ricostruiti esattamente. Spetterà all’Asl – che dopo la nostra denuncia ha avviato prontamente un’indagine interna – dare una risposta al cittadino e valutare eventuali responsabilità. Sta di fatto che il Pronto Soccorso di Careggi ha ritenuto di intervenire con urgenza, contrariamente all’Ospedale di Prato.

aaaaaa
aaaaaa
10 anni fa

per quanto verificata è pur solo una campana! nn voglio giustificare nessuno ma questo “sport” di dare in pasto ai leoni chiunque lavori in sanità mi pare un po troppo di moda. sono stata di recente ricoverata e operata al Santo Stefano. non posso che dirne bene. Ho visto medici e infermieri fare il proprio lavoro con dignità e professionalità arrancando fra mille difficoltà strutturali e organizzative che ancora devono trovare un equilibrio. E ho visto anche pazienti e loro parenti arroganti e maleducati! ma di questo non si parla.

pisolo
pisolo
10 anni fa

aaaaa ma che campana tu vuoi sentire! Senz’altro ci son parenti arroganti e medici coscenziosi, ma questa dottoressa non rientra fra quest’ultimi perchè se anche fosse stat in ospadale per 24 ore aveva il dovere di intervenire e se fosse stata chiamata a sproposito di fare poi le sue rimostranze. Chi si comporta come si è comportata lei è indifendibile e basta