27 Febbraio 2014

Capi d’abbigliamento di “seconda mano” venduti come se fossero d’alta qualità: 15 indagati e maxi sequestri della Finanza


Tre capannoni, 2500 capi d’abbigliamento, 18 macchinari e 11mila etichette ‘made in Italy’ false sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza d’Imperia che ha così smantellato un traffico di capi di seconda mano venduti come nuovi destinati ai mercati rionali del Nord e Centro Italia. Quindici le persone indagate con le accuse di contraffazione e frode in commercio: sono produttori, ambulanti e al dettaglio. Perquisizioni sono avvenute nelle province di Imperia, Savona, Cuneo, Livorno, Massa Carrara, Pistoia, Prato e Roma. Secondo quanto ricostruito, gli ambulanti acquistavano maglieria e piumoni di seconda mano che venivano ‘trattati’ e rivenduti come nuovi dopo che vi era stata apposta una etichetta che faceva apparire la merce come prodotto di alta qualità. Il ‘giro’ andava avanti da almeno un anno e avrebbe fruttato al gruppo circa 400 mila euro. I capannoni sono stati sequestrati nelle province di Prato e Pistoia, dove venivano ricondizionati i capi, stampate e applicate le etichette illecite.

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