Minacciati il direttore della Cap e i suoi familiari: un volantino augura loro tumori o di restare disabili

Clima molto teso alla Ctt Nord dopo la mancata intesa tra azienda e sindacati. In una nota la società denuncia che “qualche sera fa è stato diffuso nei locali aziendali un volantino anonimo contro l’amministratore delegato Alberto Banci, accusato di voler ‘diffamare la categoria degli autoferrotranvieri’ e contenente minacce come: “le auguro quanto prima di poter attingere a piene mani dalla legge 104 (che tutela i lavoratori che hanno familiari disabili, con tumori o malattie molto gravi, ndr) a lei e ai suoi cari o magari di avere bisogno di sangue”.
La nota aziendale spiega che il volantino riferiva anche minacce violente nei confronti della dirigenza e veniva “tirata in ballo la Cap (cooperativa autobus di Prato), socio privato di CTT, che ha già sporto denuncia verso ignoti per le frasi lesive dell’immagine aziendale”. Inoltre, denuncia la Ctt Nord, ”stamani il presidente Alfredo Fontana ha trovato, sul muro di una scuola di fronte a casa sua, una scritta offensiva e minacciosa nei suoi confronti che contribuisce ad alimentare lo sconcerto dei vertici aziendali e la preoccupazione per il futuro stesso di Ctt Nord”. Infine, l’azienda ricorda che tra poche settimane la Regione pubblicherà il capitolato di gara
”per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico, al quale partecipano anche grandi aziende straniere molto competitive” ma soprattutto che se la Mobit (il consorzio delle aziende toscane di cui fa parte CTT Nord) non conquistasse l’appalto ciò ”provocherebbe la cancellazione dell’azienda dei bus diLivorno, Pisa e Lucca, azzerando in un colpo solo un comparto industriale toscano con 100 anni storia affidando il sistema del trasporto a un soggetto multinazionale, lontano dai territori e
dai problemi di sviluppo occupazionale locale”. Per questo Ctt Nord chiede ”soltanto che il personale lavori come tutti gli altri dipendenti del settore” e sottolinea che “di fronte alle minacce interne c’è solo il burrone del fallimento”.