12 Febbraio 2014

Report sui percorsi post-diploma: il 37% dei non iscritti all’università ha trovato lavoro. Miglior trampolino il Dagomari


L’’ultimo report dell’’Osservatorio Scolastico Provinciale sui percorsi post-diploma, prende in esame gli esiti occupazionali e la propensione a proseguire gli studi dei giovani pratesi con diploma tecnico e professionale. Firmata da Paolo Sambo (Fil), la ricerca prende in esame tutti i 487 pratesi (295 maschi e 192 femmine) che nell’’anno scolastico 2010/11 hanno conseguito un diploma tecnico e professionale negli istituti superiori della Provincia di Prato: Datini (140 diplomati), Marconi (38), Istituto d’Arte (20), Dagomari (64), Keynes (62), Gramsci (60) e Buzzi (103). I diplomati tecnici e professionali rappresentano il 42% del totale dei pratesi diplomati nell’anno scolastico 2011/12 (667 sono le maturità liceali).
La ricerca è stata presentata oggi a palazzo Buonamici dalla vice presidente della Provincia Ambra Giorgi e dallo stesso Sambo, insieme alla responsabile dell’Osservatorio scolastico provinciale Francesca Baroncelli. “”Uno studio messo a punto grazie a strumenti di indagine che siamo l’unica Provincia ad avere -– ha esordito la vicepresidente Giorgi –- Il campione che abbiamo indagato si è diplomato proprio nel periodo più acuto della crisi del distretto pratese, ma i numeri, nonostante alcune criticità, sono positivi. Di sicuro si può confemare che la scuola e il diploma pagano. Una buona fetta di questi ragazzi trova lavoro, anche stabile, e alcuni istituti come Il Dagomari, Il Marconi e Il Buzzi hanno ottime performance dal punto di vista dell’occupazione stabile e coerente con il percorso di studi””.
Attraverso l’’incrocio delle banche dati dell’’Osservatorio Scolastico Provinciale con gli archivi delle comunicazioni obbligatorie dei rapporti di lavoro (IDOL) e dell’’Università di Firenze, sono state ricostruite le carriere individuali dei 487 diplomati. Scattando una fotografia al 30 giugno 2013, si scopre che a due anni dal conseguimento del diploma è occupato stabilmente il 37% dei diplomati non iscritti all’’università (117 su 319 ragazzi, di cui 21 con contratto a tempo indeterminato e 96 in apprendistato) e che dal diploma al lavoro stabile passano mediamente circa 10 mesi. Il 64% lavora nella provincia di Prato, ma solo il 35% nel comparto manifatturiero (comprendendo anche le costruzioni). La percentuale più elevata di diplomati disponibili al lavoro avviati con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato è raggiunta da Dagomari (63%), poi Buzzi (60%) e Marconi (59%).Ai giovani occupati stabilmente, si aggiunge una quota che (non tutti insieme e non sempre gli stessi) comunque più o meno occasionalmente lavora. Su 487 diplomati, 254 ragazzi (pari al 52%) hanno avuto infatti almeno un avviamento di lavoro nei 24 mesi. Di questi, 46 sono iscritti all’’università di Firenze e quindi studiano e lavorano (nella maggioranza dei casi per meno di 3 mesi l’anno). Quindi i 254 hanno registrato 541 avviamenti (oltre due contratti a testa), lavorando in media 177 giorni l’’anno.
Nel panorama dell’’occupazione non mancano gli elementi di criticità. Sul totale degli avviamenti ben il 71% è con contratto a termine (a tempo determinato, interinale, intermittente, a progetto) e in settori non manifatturieri (commercio 35%, terziario e servizi 18%, alberghi e ristoranti 13%) Il 47% degli avviamenti avviene fuori provincia, prevalentemente tra Calenzano, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino. Vi è inoltre un elevato ricorso al tempo parziale (37%). Il tasso di passaggio dagli istituti tecnici e professionali all’’Università è pari al 40% (considerando anche i ragazzi iscritti non a Firenze, che da solo attrae circa il 90% dei pratesi), con una differenza sostanziale tra diplomati tecnici (50%) e professionali (23%). Tra i liceali arrivano all’’Università oltre l’85%, quindi quasi il 65% dei diplomati pratesi prosegue gli studi dopo il diploma. A parte i licei, gli istituti con il più elevato tasso di iscrizione all’’Università sono Buzzi e Gramsci. Le facoltà preferite dai diplomati tecnici e professionali sono nell’’ordine Economia, Ingegneria e Scienze matematiche, fisiche e natuali.
Fra i diplomati tecnici e professionali gli stranieri sono 41 (pari all’8%, mentre gli stranieri iscritti in prima nel 2006/07 erano il 18%). Di questi 20 si sono iscritti all’’Università. Contando anche i liceali i diplomati stranieri sono stati 74, di cui 40 iscritti all’’Università.
Guardando sempre ai 487 ragazzi del campione (e considerando il 7% impegnato in tirocini o formazione, una quota stimata di lavoratori autonomi e una che sceglie di lavorare o studia all’’estero) a due anni dal diploma tecnico e professionale circa il 25% dei giovani alimenta le statistiche su Neet (giovani che non studiano e non lavorano) e disoccupazione giovanile. Gli ultimi dati a livello regionale sono sotto alla media nazionale ma comunque allarmanti. Nella fascia 20-24 anni in Toscana è disoccupato il 27% contro il 31,7% a livello nazionale.

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