11 Marzo 2014

Cinque raccomandate per cambiare le pile ad un termometro: quando la burocrazia diventa un incubo. Imprese e Comune a confronto sul Suap


Le batterie del termometro di un macchinario tessile si sono scaricate e vanno sostituite? Prima è necessario inviare cinque raccomandate diverse a Inps, Inail, Vigili del Fuoco, Comune e Provincia. Le lamette utilizzate dai barbieri per radere? Sono rifiuti speciali equiparati a quelli ospedalieri ed è necessario tenere un registro di quelle gettate e smaltirle con le stesse procedure speciali. Sono solo due esempi di burocrazia riportati ieri dalle imprese nel convegno sulla semplificazione amministrativa e normativa, “Parola d’ordine: semplificazione”, promosso dagli assessorati all’Innovazione e Formazione, allo Sviluppo economico e all’Urbanistica in collaborazione con il Polo universitario (PIN), Anci Toscana, Rete Imprese Italia, Palazzo delle Professioni e Camera di Commercio di Prato.
Il seminario, ospitato nel Salone consiliare, era moderato dal direttore generale del Comune Michele Pinzuti ed ha visto la partecipazione anche di Laura Castellani, Responsabile del Settore infrastrutture e tecnologie per lo sviluppo della società dell’informazione della Regione Toscana, di Stefano Bargiotti, Ict manager della Provincia di Prato e di Alessio Marini, Ad di Anci Innovazione.

Ampio l’interesse suscitato dall’iniziativa, come testimoniava la folta presenza di dipendenti pubblici e rappresentanti degli Ordini professionali e del mondo delle imprese, che tutti i giorni devono interfacciarsi con la Pubblica Amministrazione e le normative vigenti: «E’ basilare formare, innovare e fare rete per superare i limiti della burocrazia – ha detto l’assessore all’Innovazione Anna Lisa Nocentini –  Quando si parla di semplificazione ci si rivolge principalmente alle imprese e agli ordini professionali e noi siamo pronti a cogliere i suggerimenti che vengono da loro per migliorare un aspetto così importante per il lavoro».
Al centro dell’attenzione c’era  il SUAP (Sportello unico per le attività produttive), che da alcuni anni è un fiore all’occhiello dell’Amministrazione proprio per la semplificazione di molte procedure e lo sfoltimento di comunicazioni e adempimenti attraverso l’uso di internet e delle nuove tecnologie.

Ma non basta, il Comune vuole fare un passo in più, chiedendo la collaborazione degli altri enti: «Il Comune sta facendo la sua parte ed è impegnato su più fronti contro le inutili lungaggini della burocrazia – hanno affermato gli assessori Roberto Caverni alle Attività Produttive e Gianni Cenni all’Urbanistica – Ma il problema è rappresentato comunque da altri enti a cui ad esempio compete rilasciare dei permessi. La burocrazia spesso è uno scudo per per mettersi al riparo dalle responsabilità che derivano dalla miriade di leggi che vanno osservate e applicate. L’Amministrazione comunale invece ha deciso di metterci la faccia e di mettersi al fianco di imprese, professionisti e semplici cittadini per eliminare o almeno diminuire questi inutili ostacoli e queste perdite di tempo».

La soluzione, secondo il presidente di Palazzo delle Professioni Massimo Mancini, può essere il trasferimento di alcune procedure proprie  dell’apparato pubblico alla società civile secondo un principio di sussidiarietà che ripartirebbe gli obblighi e accorcerebbe i tempi: «Un ottimo punto di partenza è rappresentato da iniziative come questa, che fanno prendere coscienza di un problema difficile da debellare e fanno dialogare tra loro pubblico e privato per migliorare la situazione, almeno a livello locale».

«La nostra proposta è di concentrare l’attenzione proprio sul Suap e sul suo ruolo – ha aggiunto Riccardo Bruschi dell’Unione Industriale pratese – Il Comune ha il merito di aver creato un servizio molto valido ed innovativo, ma si potrebbe potenziarlo mettendolo in comunicazione con gli altri enti e  facendone un centro unico di riferimento ad esempio per le dichiarazioni delle aziende: anzichè inviare cinque raccomandate ad altrettanti enti per dichiarare o chiedere la stessa cosa basterebbe farlo una sola volta. Con le difficoltà che oggi ha un’impresa la burocrazia rappresenta un grave problema, scoraggia gli investimenti e il lavoro. Per combatterla è altrettanto importante però che ci sia un cambiamento di mentalità da parte di tutti per non cercare di aggirare le norme: ci vuole quindi certezza della pena, perchè altrimenti chi fa le cose in regola è danneggiato da chi fa il furbo».

«Le cose poi si complicano per chi è un piccolo o un medio imprenditore e non ha alle spalle un’azienda più strutturata – ha concluso infine Mauro Lassi, presidente di Rete Imprese Italia – La burocrazia è un freno per l’economia quindi ogni iniziativa tesa alla semplificazione non solo ci vede d’accordo, ma anche disponibili a collaborare a tutti i livelli per studiare dei percorsi che ad esempio tengano presenti le problematiche di ogni categoria. Nel caso delle lamette dei barbieri si potrebbe ipotizzare una semplificazione nelle procedure di raccolta e smaltimento, perchè chiaramente un piccolo esercente ha più difficoltà di un ospedale».

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