24 Marzo 2014

I volontari di Villa del Palco: “Ci siamo fatti prossimo per chi è scappato dall’orrore della guerra”


Pubblichiamo la testimonianza dei volontari di Villa del Palco che giovedì scorso hanno accolto i 40 profughi siriani fuggiti dalla guerra.

Appena è stato comunicato l’arrivo di 40 profughi nel nostro territorio pratese e la dislocazione degli stessi alla villa del palco, siamo stati presi da un certo timore per come avremmo potuto gestire questa inaspettata emergenza.
Le Istituzioni, che con noi hanno preso contatto, hanno fatto emergere soprattutto una gestione operativa sottolineando che la loro permanenza nella nostra struttura sarebbe stata breve (circa una settimana).
Quando sono arrivati, mai avremmo pensato di trovarci dinanzi a volti distrutti dalla stanchezza, corpi che portavano segni evidenti di un lungo viaggio, fatto di fatica, di dolore ma anche di speranza e subito senza la benché minima diffidenza, si sono incontrati con la nostra disponibilità ad accoglierli in amicizia.
Quanta tenerezza quei bimbi spaventati, dagli occhi lucidi di pianto e di stanchezza, all’inizio diffidenti, poi con la loro consueta innocenza, subito disponibili ad accogliere la nostra solidarietà. Quei volti resteranno per sempre nella nostra memoria e quelle mani protese indelebilmente nei nostri cuori. Tanti episodi che portano un comune denominatore, la loro profonda umanità, unita al rispetto delle persone e degli ambienti, la ricerca di integrazione e collaborazione, quest’ultima non scontata che è stata utile per meglio relazionarci. Mai si sono seduti a tavola senza invitarci a consumare con loro il cibo che gli era stato offerto, mai si sono alzati senza aver lasciato tutto in ordine, non solo la mensa, anche le camere e tutti i luoghi da loro frequentati. Alcuni di loro hanno persino aiutato nei lavori di cucina, nella distribuzione dei pasti e pulito persino le briciole che cadevano dai tavoli. Che lezione di vita hanno lasciato in ciascuno di noi. Non da meno è stata la solidarietà spontanea di tanti pratesi che con grandissima disponibilità si sono proposti con cibo, vestiti ed altro. Che bella e grande risposta!!!
Nel nostro poco non possiamo che ringraziare tutti coloro che si sono prodigati affinché fosse allietata la disperazione di un popolo per ora senza patria. Gente giunta col nome di “profughi” ma che subito per noi è diventata un gruppo di amici Siriani la loro Patria lasciata in tutta fretta per fuggire dagli orrori di una guerra, come in tante altre parti del mondo ancora oggi accade.
Quando sentiremo pronunciare la parola “profughi” in futuro saremo più attenti a trarne immediatamente conclusioni. Noi alla villa abbiamo fatto un’esperienza faticosa ma sorprendente, abbiamo assaporato cosa vuol dire farsi prossimo, condividere sorrisi e lacrime. Il patrimonio che ci hanno lasciato è stato quello di non mollare mai. La speranza è viva e tutti abbiamo il dovere di farne tesoro e testimoniarla. La Siria ha bisogno di pace e nel nostro piccolo preghiamo affinché possa risollevarsi nuovamente, con la speranza che possano trovare un mondo che consideri le differenze complementarietà, condivisione e non emarginazione. Nella fede per noi è anche certezza che coniuga preghiera ed opere e che sicuramente, in qualche modo ci vedrà impegnati in un prossimo futuro.

I volontari della Villa del Palco
Michele Allocca, Alfonso Capozzi e Francesca Gambardella

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luana
luana
10 anni fa

quanto è costata tutta l’operazione di recupero in mare,trasporto via aerea ,bus ,personale,alloggio ecc. e tutte questo per delle persone alle quali evidentemente fa schifo l’italia. almeno queste spese dovrebbero essere scalate dal debito estero!