17 Marzo 2014

Impegno per ridurre i tempi della burocrazia e pagamento dei debiti: lo chiedono le categorie produttive al Comune


Pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione, risoluzione delle lungaggini burocratiche che asfissiano le aziende e una maggior attenzione alla formazione rivolta al settore industriale: sono le richieste forti che sono state portate in palazzo comunale all’interno del Consiglio straordinario sul tema del lavoro, in cui hanno preso la parola anche i rappresentati dei sindacati e delle categorie economiche e produttive. “Uno studio di Confindustria – ha detto il vicepresidente della Camera di Commercio, Lorenzo Guazzini, durante il suo intervento – attesta che la quasi totalità della liquidità recuperata dai pagamenti della Pubblica Amministrazione dei propri debiti viene reinvestita all’interno delle aziende, innescando un processo di sviluppo. Prato paghi le aziende: l’industria soffre anche per questo e la politica non può non considerarlo”. E ancora, proprio il presidente di Confindustria Andrea Cavicchi ha chiesto un aiuto per alleggerire e velocizzare la burocrazia, citando proprio il caso della Varvarito, bloccata ormai da mesi a causa di un problema che le istituzioni non riescono a risolvere. Un momento, quello del consiglio comunale di questo pomeriggio, che, secondo molti dei presenti arriva in ritardo, visto l’approssimarsi della fine della legislatura. Nonostante questo, uno strumento con cui la politica ha teso la mano al mondo produttivo, per cercare una chiave per capire e risolvere i problemi dell’occupazione, dello sviluppo e della produttività. “Un consiglio straordinario sul lavoro lo ritenevamo importante – sono le parole del vicesindaco Goffredo Borchi – perché la città è giusto che si confronti e ascolti chi quotidianamente opera nelle imprese e con le imprese. Il tema è difficile e delicato, ma noi abbiamo dei fondamentali importanti e dobbiamo aver fiducia nel futuro. Mi auguro che da questo confronto si possano trovare nuovi spunti per dare slancio all’impresa e quindi all’occupazione”.

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