13 Marzo 2014

L’export di Prato cambia verso e torna con il segno più


L’export manifatturiero di Prato chiude il 2013 sugli stessi livelli di vendite all’estero del 2012 (+0,03% in valori). Dopo una prima parte dell’anno negativa, con il 1° trimestre a quota -14,6% rispetto al 2012 e il 2°trimestre a -0,3%, sono seguiti il 3° e 4° trimestre (rispettivamente +4,2% e +10,5%) che hanno permesso di archiviare l’anno con un sostanziale “pareggio” rispetto al 2012.

Il tessile

In Provincia di Prato l’export tessile si è contratto nel 2013 del -1,3% rispetto al 2012. Nella composizione del risultato finale, le vendite di tessuti ortogonali hanno pesato in senso negativo cedendo il -6,0% nel 2013 rispetto al 2012. In diminuzione le vendite sui mercati sia europei (-7,4%, che rappresentano il 71,7% del totale dei mercati dei tessuti), che asiatici (-2,3%, area che pesa attualmente per il 19,8%). I prodotti tessili speciali, tecnici e arredo aumentano nel 2013 l’export provinciale del +7,4%, trainati dalle vendite in Germania (+5%) e negli Stati Uniti (+19,1%); in generale crescono su tutti i mercati non europei, in particolare sui mercati asiatici (+11,3%) ma anche America (+10,6%) e Africa (+5,9%). Stabili le vendite complessive sui mercati europei (+0,9%). I filati per maglieria nell’ultima parte dell’anno riprendono a crescere in modo marcato (3° e 4° trimestre 2013 entrambi +9,2% rispetto al 2012) e a livello provinciale chiudono l’anno complessivamente a quota +3,6%. I mercati che maggiormente hanno contribuito alla ripresa delle vendite estere sono stati Germania (+5,8%), Regno Unito (+26,7%), Russia (+20,6%), Stati Uniti (+30,7%) e Tunisia (+11,2%).

Gli altri settori manifatturieri

I comparti a valle del tessile, dopo la flessione consistente del 2012, riprendono a crescere nel 2013 grazie al contributo positivo dell’ultima parte dell’anno (+8,6% l’abbigliamento in tessuto, +17,2% la maglieria). In particolare la maglieria chiude l’anno con un +4,2% messo a segno grazie alle vendite in Europa (+3,3%, in particolare bene Francia che è il primo mercato, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito) e agli aumenti a due cifre dell’export di capi in maglia verso Stati Uniti e Messico.
La meccanica (che comprende anche l’industria meccanotessile) dopo la crisi del 2009 ha messo a segno tre anni consecutivi di crescita e conferma anche nel 2013: +17,3% rispetto al 2012. L’export della chimica cresce del +7,6%, stabili le vendite di mobili, nel cui settore merceologico sono inclusi i materassi. Un settore che, pur pesando ancora poco sul totale dell’export pratese (1%), continua ad accrescere le vendite all’estero anche nel 2013 è quello dei prodotti alimentari (+20,9%).
Il Vicepresidente dell’Unione Andrea Tempestini commenta: “I dati Istat elaborati dall’ufficio studi dicono che nell’ultima parte dell’anno abbiamo smesso di perdere export. Se il terzo trimestre dava una speranza, il quarto dice che forse sta arrivando una ripresa ancora tutta da confermare. Dai dati è evidente che le vendite a due cifre si fanno nei Paesi extra europei dove l’economia è tornata dinamica, piuttosto che in Europa. E Prato è inserita in questo contesto Europeo e italiano più lento, ancora in uscita dalla crisi ma forse in procinto di ripartire: proprio questo è il momento di sostenere le imprese stremate dalla crisi! Visto che ci affacciamo a una situazione di potenziale ripresa, dobbiamo metterci in condizione di finanziarla con liquidità per l’attività corrente, perché se arrivasse a breve una boccata d’ossigeno sotto forma di ordini, molti imprenditori non potranno farvi fronte per mancanza di soldi …”.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments