3 Marzo 2014

Ritardi nei pagamenti dei lavoratori edili, nasce l’idea della “contrattazione di anticipo”


Di fronte al proliferare del lavoro nero e del mancato pagamento dei dipendenti nel settore edilizio, la “contrattazione di anticipo” come strumento utile per dare garanzia e assicurare un futuro a chi lavora rispettando la legge: è ciò che propongono i rappresentanti dei sindacati dell’edilizia del territorio pratese, preoccupati di fronte all’aumento di situazioni di dubbia legalità nel campo delle costruzioni. “Ci chiediamo come sia possibile – sottolinea Enrico Menici di Filca Cisl – che ci siano molti ponteggi sul nostro territorio e camion di imprese edili sulle nostre strade, quando dal 2008 al 2013 le imprese del settore sono diminuite di oltre il 50%”. Aumento di lavoro irregolare e creazioni di cooperative considerate “anomale”, dove i dipendenti assumono il ruolo di soci percependo però salari molto bassi, sono all’ordine del giorno secondo i sindacati, parallelamente ai forti ritardi nel percepire gli stipendi per i lavoratori – si va dai due agli otto mesi. Anche per questo, a partire dall’appalto della nuova Esselunga in zona Pratilia, i sindacati si sono impegnati per far valere la cosiddetta “Contrattazione di anticipo”, ossia un accordo che preveda che il committente o l’azienda appaltante si impegni a verificare che le ditte subappaltanti abbiano pagato stipendi e contributi prima che i primi paghino gli stati d’avanzamento. Questo contratto, da siglare prima che vengano date le concessioni edilizie, deve avere il sostegno dell’amministrazione pubblica; “Questo accordo è valido – chiarisce Enrico Menici – solo per appalti da 500mila euro in su, perché in casi di piccoli appalti l’accordo non sarebbe facilmente applicabile, ma per noi è un ottimo modo per garantire i pagamenti ai dipendenti, e questo lo abbiamo visto con l’appalto del centro commerciale di Esselunga”.
“I numeri della crisi dell’edilizia sono catastrofici – dice Francesco Romano di Feneal Uil – siamo passati a 2134 lavoratori nel 2009 a 1302 nel 2013. Questi numeri rappresentano un aspetto, perché l’attività dell’edilizia irregolare c’è e l’obiettivo è portare i dipendenti irregolari a passare al regime regolare”. E un modo potrebbe essere proprio quello di rendere la “contrattazione di anticipo” una consuetudine.

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