Dopo multe e denunce penali i cinesi iniziano a mettersi in regola: boom del 178% di richieste di smaltimento rifiuti


I controlli fatti da ispettori ambientali e forze dell’ordine sul fronte dell’abbandono dei rifiuti sembrano cominciare a dare i primi frutti. Un imprenditore pratese, titolare di un’azienda che si occupa di smaltimento di scarti tessili, che ha avuto stamani un incontro con l’assessore Aldo Milone, ha infatti raccontato di avere avuto un incremento negli ultimi tre mesi del 178% di richieste di consegna e smaltimento dei rifiuti tessili da parte di ditte cinesi. In pratica sembrerebbe invertirsi il trend che vedeva spesso i rifiuti prodotti dalle aziende orientali abbandonati per strada o in modo indifferenziato nei cassonetti, oltre ad importanti percentuali d’evasione della Tares. L’imprenditore ha raccontato anche che sono in netto aumento le presentazioni in Camera di Commercio da parte delle ditte cinesi dei formulari dei rifiuti, nei quali si dichiara quanti scarti di lavorazione vengono prodotti dall’azienda. “E’ ancora presto per sbilanciarsi – spiega l’assessore Milone – ma questo è sicuramente un segnale incoraggiante. Evidentemente i cinesi invece di incappare in multe fino a 20mila euro e denunce penali per abbandono di rifiuti, preferiscono cominciare a mettersi in regola”.
Milone ha inoltre presentato un altro dato in aumento: quello dell’incasso per il Comune derivante dal dissequestro dei macchinari tessili. “Nel mese di marzo – dice – abbiamo raggiunto la cifra record di 78mila euro – Questo significa che da luglio 2009 ad oggi nelle casse comunali sono entrati un milione e 600mila euro.

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