4 Aprile 2014

Il procuratore Tony ammette: “Gli imprenditori di seconda generazione sanno già come fare concorrenza sleale a quelli onesti”


Nei dibattiti politici, la proposta che più spesso emerge è quella di lavorare sull’integrazione delle seconde generazioni di immigrati, per regalare alla città un contesto sociale di maggiore dialogo e all’insegna della legalità. E proprio per questo le parole pronunciate ieri dal procuratore capo Piero Tony, durante la conferenza stampa per illustare la maxi operazione anti-contrabbando svolta assieme alla Guardia di Finanza (Leggi l’articolo), pesano come un macigno. “Questa operazione – ha detto – ha messo in luce l’autonomia culturale da parte di persone che sono imprenditori di seconda generazione nello scegliere le vie dell’illegalità con una capacità decisionale del tutto indipendente. In questo caso non abbiamo colpito solo una confezione come accade con i blitz, ma tutta la filiera organizzativa che sta dietro. Scoprendo che alcuni imprenditori di seconda generazione sanno già come fare concorrenza sleale agli imprenditori onesti del distretto”.

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