3 Aprile 2014

Maxi operazione anti-contrabbando della Guardia di Finanza: 5 arresti e sequestri per 20 milioni di euro – Video


Associazione per delinquere finalizzata al contrabbando aggravato di 380 mila rotoli di tessuto importati illecitamente dalla Cina a Prato, passando per il porto di Genova, intestazione fittizia di 13 società a prestanomi, 177 false bollette doganali, evasioni fraudolente per omesse o infedeli dichiarazione dei redditi ed IVA: questi sono i capi di imputazione a carico di 31 cittadini cinesi ed un italiano, nei cui confronti il GIP del Tribunale di Prato ha emanato, su richiesta della Procura della Repubblica, un’ordinanza di misure cautelari eseguita oggi dalla Guardia di Finanza di Prato. Cinque persone sono finite agli arresti domiciliari, 11 hanno ricevuto obblighi di dimora e sono stati notificati altri 16 divieti di espatrio nei confronti di altrettanti cittadini cinesi residenti a Prato, Genova, Mantova, Napoli, Reggio Emilia e Milano.

Effettuato il sequestro preventivo di 13 società, 24 conti bancari, 19 automezzi e beni aziendali, che si vanno a sommare ai 215 mila rotoli di tessuti già intercettati, per un valore complessivo di oltre 20 milioni di euro.

Come sono partite le indagini – Le indagini sono partite venerdi 17 febbraio 2012 da un normale controllo di un tir al Macrolotto 1, che ha scaricato in un capannone un container pieno di 1243 rotoli di tessuto provenienti dalla Cina: i documenti di trasporto, le fatture e le spiegazioni rese sul momento hanno suscitato dubbi nei finanzieri. Da qui sono state approfondite le indagini lungo tutta la filiera di questo canale di approvvigionamento illegale di materie prime destinate alle migliaia di imprese cinesi del “pronto moda”.

E’ stata così accertata l’esistenza di una struttura illecita stabile con competenze di alto livello, capeggiata da un cittadino cinese molto scaltro, ufficialmente dipendente di uno spedizioniere italiano di Genova e un reddito dichiarato di appena diecimila euro l’anno, ma in realtà diventato il “dominus” e l’interfaccia fondamentale nei rapporti tra gli esportatori della madrepatria e gli importatori effettivi dei tessuti di cotone, rayon, e di altre fibre procurati in completa evasione del pagamento dell’IVA.

Come funzionava la frode fiscale – Sostanzialmente, i container carichi di merce arrivavano nel porto di Genova e lì venivano sdoganati in sospensione dell’applicazione dell’IVA (aliquota 20, 21 o 22 per cento a seconda dei periodi), in quanto ufficialmente destinati ad un deposito fiscale, prima di essere rivenduti sul territorio nazionale.
In realtà, l’organizzazione utilizzava per queste operazioni delle società di comodo, vere e proprie “cartiere” dette “missing trader”, ossia imprese intestate a prestanomi prezzolati (5.000 € all’anno di compenso medio), prive di uffici, attrezzature o beni aziendali, che estraevano i beni dal deposito Iva, emettevano autofattura e li trasferivano successivamente  a Prato, dove li consegnavano ai reali destinatari, ma poi omettevano di versare l’imposta e di presentare le dichiarazioni, sparendo nel giro di pochi mesi.

Nel settanta per cento dei casi le importazioni, camuffate da falsi depositi IVA, avvenivano a cura di società cinesi di Prato realmente esistenti che però dimenticavano – anch’esse – di versare le imposte e presentare le dichiarazioni annuali, per poi rivendere i tessuti ai laboratori del “pronto moda” senza emettere fatture, oppure rilasciando fatture e documenti di trasporto che una volta arrivati a destino venivano bruciati in un contenitore di metallo.

L’evasione accertata – Complessivamente, dal 2011 al 2013, l’organizzazione ha importato 377.186 rotoli di tessuto stipati in 343 container da 40 piedi, per un valore dichiarato in atti di 8.181.000 euro, evadendo il pagamento di diritti di confine pari a 1.981.000 euro.
12 sono le società di comodo intestate a prestanomi, bloccate con i sequestri odierni.
Le verifiche fiscali nei confronti dei destinatari finali dei tessuti di contrabbando sono tuttora in corso: quelle sviluppate finora su 8 società hanno portato all’accertamento di oltre 20 milioni di redditi evasi e 8,3 milioni di IVA non versata.
Più in generale, proseguono i controlli della Guardia di Finanza finalizzati al contrasto dell’economia sommersa e dei traffici illeciti perpetrati dagli operatori cinesi di Prato, anche mediante altre indagini sulle frodi dei falsi “depositi IVA” che provocano gravi turbative al funzionamento del mercato a danno delle imprese oneste.

L’operazione della Finanza – con arresti e perquisizioni – è scattata nelle prime ore di questa mattina: oltre a numerose pattuglie lungo le strade cittadine ha visto impegnati anche due elicotteri delle fiamme gialle, che hanno suscitato grande curiosità fra i pratesi, visto che i mezzi per decine di minuti hanno sorvolato alcune zone della città.

Guarda il video con le immagini dell’operazione.

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123stella
123stella
10 anni fa

tutti i giorni!!!!se na bisogno

Lana Vittorio
Lana Vittorio
10 anni fa

“Con il tempo e la paglia maturano anche le nespole” recita un vecchio detto. Questa e’ materia che richiede capacità’ professionali, dedizione ferrea, tempo e spirito di servizio verso il Paese. Mica le trovate oscene del Governatore della Toscana Rossi, il quale farebbe bene a rivolgersi a qualche studioso di diritto comparato perché esiste il dumping sociale intra comunitario e alla prima mossa sbagliata dovrebbe risponderne nelle opportune sedi. È finito il tempo delle manfrine.

pratese stufo
pratese stufo
10 anni fa

certo che dopo vent’anni che viviamo questo schifo, sarebbe anche l’ora di farla finita eh!!! basta distretto parallelo RIPRENDIAMOCI IL NOSTRO LAVORO, LA NOSTRA CITTA’ E LA NOSTRA DIGNITA’ DI CENCIAOLI!! scusate se urlo ma quande ci ‘ole ci ‘ole

giannetto malespini
giannetto malespini
10 anni fa

Questa operazione da una idea della colossale,continua evasione fiscale dei cinesi, che se ne fregano altamente di ‘integrazione’ fanno i loro interessi sporchi e basta in attesa che il giullare Rossi prepari gli alloggi per i loro
operai …. BRAVISSIMI I fINANZIERI !

pisolo
pisolo
10 anni fa

il Lana Vittorio che non perde occasione per parlare a sproposito anche questa volta non si smentisce. Cosa c’entra l’attivita’ di controllo delle forze preposte alla repressione dell’illegalita’ con le convinzioni politiche e le scelte programmatiche del governatore Rossi? Od il messaggio che coi vuol mandare è il seguente : le forze dell’ordine agiscono perchè ci sono Cenni e Milone, altrimenti, invece di dare la caccia in questo caso agli evasori fiscali, andrebbero a caccia di farfalle con il retino come la vispa Teresa. Poero Lana e sopratutto poeri noi che si manda a rappresentarci nelle istituzioni soggetti che oltre ad enfatizzare strumentalmente normali attivita’ di repressione del crimine (non dimentichiamoci che tra poco ci sono le elezioni e che questi signori della destra che tanto avevano promesso per la nostra sicurezza e che nulla hanno fatto ora cavalcano l’onda del dissesto economico edell’insicurezza)non sanno esprimere altro. Caro Lana datti all’ippica che gli è meglio oppure se tu hai ancora la casina al paesello facci un pensierino che a Prato di gente nata qui e con limiti evidenti ne abbiamo gia’ abbastanza per avere necessita’ di importarne altri di valore non certo superiore.

alfio
alfio
10 anni fa

Complimenti alla Finanza!
Queste indagini non sono scherzi, hanno mostrato grandi capacità.

luix
luix
10 anni fa

ho chi saranno i bravi commercialisti/direttori di banca e vari personaggi di siuro italiani a fare a mezzo con questi ladroni? tutto un magna magna e noi si paga…tirae fori i nomi e rimandiamoli tutti co container in cina!! un se ne po’ piu’ di esto sudiciumaio!!aalllooorrraa!!!

gigione
gigione
10 anni fa

Nel rispetto di qualsiasi opinione politica e di un dibattito “vivace e costruttivo”, per favore non tirate dentro la polemica le forze dell’ordine, che a volte sono “brave” e a volte “strumentali al disegno di qualche politico”. Ben vengano le critiche in assoluta buona fede, ma nessuno osi mettere in dubbio la fedeltà di un giuramento alla Repubblica italiana, alla Costituzione e alle sue leggi!

pisolo
pisolo
10 anni fa

LE FORZE DELL’ORDINE SONO ENCOMIABILI PER QUELLO CHE FANNO CON LE SCARSE RISORSE A DISPOSIZIONE E PER L’IMPEGNO NEL LORO DIFFICILISSIMO RUOLO. CREDO NON CI SIA NESSUNO CHE NON SENTA UN PROFONDO E SINCERO TRIBUTO DI RICONOSCENZA E DI AFFETTO. IL TAGLIO POLITICO CHE SI VUOL DARE A CERTE OPERAZIONI è UN ALTRO DISCORSO CHE RIGUARDA APPUNTO I POLITICI E NON I GARANTI DELLA LEGGE.

Vittorio Lana
Vittorio Lana
10 anni fa

Egregio Pisolo a fare il mestatore e ad insultare non ci guadagnerà nulla. Provi innanzi tutto a metterci la faccia anziché la maschera. Dopodiché cosa vuole che elogi il Rossi che viene a proporre di dare casa ed una gentile sistemazione a coloro che utilizzano le centinaia di container di tessuti di contrabbando per produrre abbigliamento in nero? E chi ha parlato di politica?

RI
RI
10 anni fa

Ad altri 100 di questi giorni (facciamo 1000). Però, il giornalista non me ne voglia, si parla di Prato e noi le si chiaman PEZZE! Il “rotolo di tessuto” un ci garba…