Da oggi anche i malati di Sla pratesi avranno le attenzioni che meritano. L’Asl ha infatti adottato un percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale dedicato appositamente a questa patologia purtroppo incurabile, in collaborazione con l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotofica (Aisla). Il protocollo fissa principi e regole per la corretta presa in carico dei pazienti affetti da questa patologia, purtroppo incurabile, ma per la quale la medicina sta provando a fare passi avanti, almeno dal punto di vista della qualità della vita dei malati. Si va dalla diagnosi ai controlli periodici per monitorare l’evoluzione della malattia, all’assistenza che le persone devono ricevere a domicilio o nelle strutture sanitarie. Il “nuovo percorso”, che sarà adottato da subito per la presa in carico dei pazienti di Prato e provincia, prevede inoltre l’attivazione di un’equipe di esperti per la valutazione dei singoli casi. Uno strumento di fondamentale importanza per garantire la migliore qualità di vita possibile alle persone affette da Sla (che sul territorio pratese sono circa una ventina) in quanto permette di pianificare, attuare e monitorare in modo più efficace ed efficiente la gestione del paziente e l’interazione tra i professionisti coinvolti. Il lavoro verrà diviso in quattro fasi: diagnosi, attivazione assistenza e monitoraggio, gestione della fase avanzata della malattia e eventuali complicazioni. L’Aisla di Prato, associazione nata nel 2008 per l’impegno di circa 15 parenti di persone colpite dal male, sta intanto preparando un nuovo festival del jazz per raccogliere fondi in favore della ricerca e altri eventi culturali, sulla scia di quelli già realizzati in passato (grazie al contributo del compianto Francesco Carnevale, famoso musicista di origine milanese, ma trasferitosi a Prato negli ultimi anni di vita e purtroppo scomparso proprio a causa della Sla) che hanno fruttato circa 45mila euro.
