Una protesta civile, perché “il nuovo presidente e il direttore in questa vicenda non c’entrano”. I 9 dipendenti del Pecci licenziati venerdì scorso oggi erano presenti all’incontro pubblico svoltosi al Centro per l’arte contemporanea. C’erano il direttore Fabio Cavallucci, il sindaco e presidente Matteo Biffoni e le realtà culturali del territorio. Scopo dell’incontro pianificare le attività future del Pecci. I 9 dipendenti licenziati si sono presentati con cartellini numerati da 1 a 9, per sensibilizzare il nuovo presidente. “Il nostro obiettivo era quello di far conoscere al nuovo presidente la nostra situazione – hanno detto – il cda ci ha inviato le lettere di licenziamento venerdì, nell’ultimo giorno utile al vecchio sindaco per firmarle, nonostante la Regione avesse messo a disposizione 350mila euro utili a congelare anche la nostra posizione. In un momento in cui si parla di rilancio del museo si mandano a casa 9 dei 19 dipendenti, 8 dei quali lavorano al Pecci dal 1988”. Biffoni, nel ribadire che l’amministrazione punterà sul Centro, ha risposto che si attiverà per trovare una soluzione. “Cercheremo di fare il possibile per risolvere questa situazione, bisognerà parlare con la la Regione e capire quale sarà il futuro del Pecci”. Biffoni ha poi ribadito che per la presidenza del Pecci pensa ad una persona “preparata, competete e appassionata di questa struttura”. Cavallucci, dal canto suo, ha dichiarato che il nuovo Pecci probabilmente non sarà pronto prima dell’aprile 2015. “Se la parte nuova è praticamente ultimata, manca da ristrutturare tutta la vecchia – ha detto – aspettiamo i finanziamenti della Regione, ma prima di aprile del 2015 non credo si potrà aprire il nuovo museo”.
Scusate la mia ignoranza….ma che c’entrano tutte le storie del Museo, della ristrutturazione e menate varie con l’abolizione di quell’eccellenza che era il DIPARTIMENTO SCUOLA EDUCAZIONE?!!!! Da ripristinare subito! Senza se e senza ma! La formazione artistica e creativa è determinante in qualunque società civile!
Paola Cappellini
Credo che la maggioranza dei pratesi potra’ attendere il 2015 o anche il 2030 la riapertura del ‘Pecci’ Difatti, visto l’interesse cittadino del passato per i ‘messaggi’ dell’arte contemporanea,
pare che ai pratesi non ne frega un bel niente –
e le vendite dei biglietti degli ultimi anni ne fanno fede)-Una domanda cattiva: in… attesa della riapertura che cosa fara’ il neo-direttore ?