M.G. Filati, il baluardo pratese nella Chinatown: l’azienda che non conosce crisi e dà lavoro anche ai cinesi

Come espandersi in tempi di crisi, come produrre da italiani in una zona chiamata Chinatown, come convivere con operai cinesi alle proprie dipendenze. Tutto questo è la M.G. Filati, una fabbrica italiana immersa tra le ditte cinesi. La M.G. Filati ha quasi 40 anni di attività e da 14 si è spostata in via Zipoli, producendo tessuti per tendaggi ed arredamento. Il titolare Matteo Aucello, pugliese d’origine, a 17 anni è arrivato a Prato, partendo da terzista. Poi pian piano si è messo in proprio, fino all’intuizione di 14 anni fa. Da allora si è allargato, ha un’azienda vastissima, con 30 dipendenti e altri 150 legati all’indotto della M.G. Ha rilevato anche i capannoni attigui, nei quali c’erano ditte cinesi irregolari con operai clandestini. Un giorno si ritrovarono nel piazzale gli operai che si calavano dai tetti per sfuggire ad un blitz. Alle sue dipendenze ha anche cinesi, perfettamente integrati, che vivono negli alloggi sopra la fabbrica. La conduzione è tipicamente familiare, oltre al signor Matteo lavorano in fabbrica i due figli e la moglie. Per loro lavora anche una terzista cinese, ma nella ditta tutto e a posto e i soppalchi non sanno neanche cosa siano.  “Questo è un esempio di come si può convivere bene con i cinesi, basta educarli al rispetto delle regole – dice Francesca Aucello, co-titolare della ditta – i nostri operai si sono integrati e operano nel pieno della legalità”. “Il segreto è il lavoro e la qualità dei tessuti – dice il signor Matteo – puoi anche avere la Ferrari ma tutti noi, io ed i miei figli, già la mattina alle 6 siamo in fabbrica e se serve diamo una mano agli operai”. Come se non bastasse la famiglia Aucello sta risistemando un’altra porzione di fabbricato, per poter in futuro ospitare un supermercato o un bar e ridare un po’ di socialità alla zona.