L’appuntamento è per venerdì 13 giugno a Palazzo Chigi dove il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, illustrerà al premier Matteo Renzi le linee di fondo del progetto “Lavoro sicuro” che la Regione ha elaborato e finanziato con 12 milioni di euro in tre anni e che questa mattina è stato presentato a Prato. Lo ha annunciato il presidente Rossi nel corso del suo intervento di presentazione. All’incontro dovrebbero prendere parte anche rappresentanti dei Ministeri della Giustizia e degli Interni.
“Discuteremo – ha precisato il presidente Rossi – di come sviluppare ancora meglio questa iniziativa nella quale credo molto e che serve a dare una mano a chi vuol mettersi in regola, dall’altra a denunciare alla Procura della Repubblica tutti coloro che fanno i furbi”. Il neosindaco di Prato Matteo Biffoni, nel garantire il pieno appoggio della sua amministrazione, ha annunciato che ha intenzione di chiedere al Governo lo stesso sforzo per la legalità che è stato prodotto da Regione e realtà locale.
“Chiederemo il potenziamento degli uffici della Procura della Repubblica e del Tribunale, investimenti nella formazione a partire dalla scuola per favorire l’integrazione, strumenti più efficaci per le forze dell’ordine per colpire quel flusso di denaro prodotto a nero che poi esce dal nostro territorio – afferma il nuovo sindaco – Si tratta di richieste che Prato ha già fatto in passato, ma che non hanno mai trovato sponde a livello nazionale. E noi insisteremo” conclude Biffoni.
Oltre a sostenere quanto proposto dal Presidente Rossi e dal Sindaco Biffoni, vorrei mettere in evidenza un’iniquitità contenuta nella restituzione IRPEF di € 80,00 alle famiglie con reddito inferiore ad € 1.500,00. Una famiglia composta da tre persone che lavorano e che guadagnano tre stipendi inferiori a € 1.500,00, porterà a casa € 240,00. Una famiglia di tre persone ma con uno solo stipendio di € 1600,00, non percepirà niente. Tutto questo mi sembra alquanto ingiusto. Forse bisognerebbe guardare meglio alla composizione dei nuclei familiari ed alle dichiarazioni dei redditi che possono o meno fare cumulo.