Difende una donna vittima di stalking ma nella morsa del molestatore finisce anche l’avvocatessa

Anche un’avvocatessa pratese, Sabrina Serroni, è finita nella morsa di uno stalker nell’ambito di una vicenda che ha dell’incredibile. Il legale infatti stava difendendo proprio per un caso di stalking una donna che ha deciso di separarsi dal marito a seguito di numerosi tradimenti e violenze. L’uomo, non contento di perseguitare l’ex moglie, ha cominciato a offendere pesantemente pure l’avvocatessa. Questo il racconto pubblicato sulla propria pagina Facebook da Serroni.

“In uno degli ultimi procedimenti penali per stalking di cui ho assunto il mandato difensivo, l’ex convivente della mia cliente ha deciso di fare la guerra anche a me, solo perché rappresento un inutile intralcio al suo gioco sporco e meschino. Io ho un compito, che e’ quello di tutelare gli interessi e i diritti della mia assistita, di farle ritrovare un po’ di serenità, (oscurata purtroppo dai suoi atti persecutori che si susseguono incessantemente a qualunque ora del giorno e della notte e in qualunque luogo), ma soprattutto di infonderle quel coraggio per andare avanti e quella fiducia necessaria che la giustizia, seppur lenta, farà sicuramente il suo corso, finchè le molestie e gli abusi che è costretta a subire tutti i giorni, da due anni a questa parte, saranno solo un brutto ricordo. Nel frattempo lo stalker, non pago delle violenze fisiche e psichiche esercitate sulla mia cliente , ha pensato bene di riversare la sua rabbia e il suo odio anche nei miei confronti, artefice, a suo sommo giudizio, di consigli e pareri tipici di “avvocati insulsi e merdosi”. Rido nel leggere gli sms che il nostro stalker invia alla mia assistita assiduamente, nei quali mi definisce come una “fallita”, “demente”pivella”, “tro……na”, “put…..na”, ” una fenomena del diritto di famiglia che passa il suo tempo nelle discoteche versiliesi “. Il tutto, peraltro, senza mai avermi ne’ vista ne’ conosciuta. Be’ allo stalker, che si “intrufola” nel mio profilo Facebook, posso solo dire di continuare ad offendermi come e quando vuole. Non temo i suoi epiteti infantili e poco signorili, che mal si addicono ad una persona del suo rango, i quali ovviamente, come ben può immaginare, saranno sottoposti al vaglio di un tribunale che molto presto sarà chiamato a pronunciarsi anche per questi reati. Quanto alla mia attività professionale che lo stalker definisce fallimentare posso solo dirgli che l’attendero’ sul banco degli imputati ove riuscirò a dimostrare al di la di ogni ragionevole dubbio, la sua colpevolezza”.

S.D.B.