Il Comune di Prato durante la campagna elettorale ha violato la legge della Par Condicio in tre circostanze: per la conferenza stampa del 29 aprile sull’organizzazione di eventi espositivi da tenersi in città nell’ambito dell’iniziativa “Arte a Prato”; nella conferenza stampa del 5 maggio al Museo Pecci per la presentazione del nuovo museo e per la cartellonistica stradale riportante la dicitura “Comune di Prato. Dopo 40 anni d’attesa l’Amministrazione di Prato comunale ha iniziato i lavori di raddoppio della declassata” (Leggi l’articolo).
A sancirlo l’autorità Garante delle Comunicazioni con una delibera del 22 maggio e oggi pubblicata sul sito del Comune. L’Agcom ha sanzionato questa violazione e ha obbligato il Comune di Prato alla pubblicazione di un messaggio contenente l’avvenuta violazione per la durata di quindici giorni sul proprio sito web. Possibile che le procedure di verifica in particolare sul cartellone lungo la declassata siano scaturite dalle segnalazioni del gruppo Pd, all’epoca dei fatti all’opposizione, proprio all’autorità garante delle comunicazioni (Leggi articolo).
Io gliele farei pagare Cenni Ballerini Caverni e anche Milone vai ormai che ci siamo!!
La violazione della par condicio la gli si perdona, i troiaio che ci hanno lasciato meno!
a livorno storica roccaforte rossa, hanno vinto il m5s una bella botta per il piddi e u suoi seguaci,quella si che e’ un altra storia!!!!!!!!!!!!
Perchè parlate di giunta? Sono tre violazioni derivanti non certo da delibere collegiali di giunta.
Non per tirarmene fuori o assolvere chicchessia, ma già la gente non sa di cosa parla e attacca indiscriminatamente chiunque amministri qualcosa, se poi si crea anche confusione… buonanotte!
Il pratesaccio non ti scaldare! Ha vinto il M5S che io apprezzo e non la destra! Perciò…..gioisco poco! Eheheheheh
Se se a Livorno gli brucia ma parecchio per questa sconfitta,c’è poco da ridere perché loro in europa si sono alleati con i fascisti che dici adesso??i cittadini hanno capito che il PCI è restaurazione.
L’importante è che la destra sparisca dall’Italia e si torni all’equità sociale