21 Luglio 2014

Rogo via Toscana, domiciliari per i gestori della ditta. I familiari più stretti delle vittime rinunciano a costituirsi parte civile: lo prevede la clausola-risarcimento


Dopo 4 mesi trascorsi in carcere sono stati concessi gli arresti domiciliari ai tre gestori di fatto della Teresa moda dove lo scorso 1 dicembre a causa di un’incendio persero la vita sette operai cinesi. Lin You Lan, Lin Youli e Hu Xiaoping sono accusati di omicidio colposo plurimo: domani per loro, davanti al gip Isidori, si aprirà il processo con rito abbreviato, un procedimento parallelo rispetto a quello iniziato un mese fa che vede alla sbarra i proprietari italiani del capannone.
I familiari più stretti delle vittime non si costituiranno parte civile: hanno ricevuto da gestori di fatto della Teresa Moda 110 mila euro per ciascuno dei sette nuclei colpiti dal lutto. In base ad un accordo firmato in Cina nel ricevere queste somme, si sono impegnati a non fare altre rivendicazioni, né in sede penale, né in sede civile.
“A mio giudizio è un atto che non ha efficacia nel nostro ordinamento, e si tratta di cifre irrisorie a fronte di nuclei familiari molto numerosi – dichiara l’avvocato Tiziano Veltri, che assiste cinque famiglie -. Purtroppo i miei assistiti hanno paura di un’eventuale azione giudiziaria in Cina e non si costituiranno parte civile. Lo faranno invece i familiari di secondo grado e il ferito che non ha ricevuto nessun indennizzo da parte dei tre imputati”.
Nell’udienza di domani con ogni probabilità chiederanno la costituzione di parte civile anche gli enti che l’hanno già ottenuta nel procedimento a carico dei fratelli Pellegrini, ovvero Comune, sindacati e Inail.

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