Tagli alla Camera di commercio, ecco tutte le attività e i finanziamenti a rischio

E’ in corso in queste settimane un acceso dibattito sul futuro delle Camere di Commercio, in seguito alla riforma della Pubblica Amministrazione contenuta del decreto legge 90/2014 in attesa di conversione, che prevede la riduzione del 50% del diritto annuale a partire dal 2015. Un intervento importante, che sul territorio pratese potrebbe quantificarsi nel taglio improvviso di oltre 3 milioni di euro, cioè quanto ogni anno la Camera di Commercio stanzia per interventi sul territorio. Le Camere di Commercio, infatti, hanno come entrata principale proprio il diritto annuale, che con un taglio netto e improvviso come quello proposto dal Governo costringerà a rivedere totalmente le uscite dell’ente.

Per entrare nel concreto, la Camera di Commercio di Prato ha fatto una stima dei possibili impatti sugli interventi sul territorio che potrebbero delineare lo scenario già dai prossimi mesi se l’entità del taglio dovesse essere confermata. In particolare l’ente dovrà prendere in considerazione di:
tagliare i fondi per i bandi alle imprese: nel 2014 sono 650 mila euro, ad oggi sono state ricevute 367 domande per un valore di 875 mila euro; rivedere la propria presenza in organismi come la Fondazione Museo del Tessuto e la Fondazione Datini;
tagliare le risorse stanziate per le iniziative delle associazioni di categoria, come, ad esempio, le Natalogie o le serate dei giovedi di luglio; uscire da organismi strategici per lo sviluppo del territorio come il Centro Firenze Moda Italiana e Polimoda;
tagliare gli interventi di promozione del distretto e del sistema economico provinciale nel suo complesso, interventi che hanno un valore di 800 mila euro e che vanno dalla partecipazione al Vinitaly alle iniziative di internazionalizzazione e gli incoming;
tagliare gli investimenti infrastrutturali, come ad esempio l’aumento di capitale di Interporto;
tagliare interventi per start –up, annullando di fatto l’operatività del Fondo Sviluppo Nuove Imprese
Sono queste alcune delle voci che, secondo una stima approssimativa fatta dagli uffici, nel 2015 dovranno essere oggetto di revisione. Tagli importanti che andranno ad investire l’intero territorio provinciale, perché la Camera di Commercio di Prato è stata spesso a fianco dei Comuni dell’area in iniziative di promozione economica dei territori.
Sul taglio del diritto annuale è in atto una forte discussione in Parlamento; sono diverse decine gli emendamenti presentati dai parlamentari di tutti i partiti. Parallelamente a questo intervento, è in discussione anche un disegno di legge che prevede una riforma importante del sistema camerale in generale, con una serie di interventi che dovrebbero ripensare ruolo, funzioni e funzionamento delle Camere di Commercio. Il sistema camerale ha fatto una proposta di autoriforma, che è stata presentata al Governo per essere vagliata. Ma l’iter del disegno di legge è in corso.
In questa partita il ruolo dei parlamentari è fondamentale e per questo Unioncamere Toscana oggi ha invitato i parlamentari toscani alla seduta della giunta, per poter condividere con loro alcune considerazioni sul futuro del sistema.
Al centro del dibattito è il tema degli accorpamenti tra Camere di Commercio limitrofe. La Camera di Commercio di Prato aveva iniziato negli scorsi mesi un processo di collaborazione sempre più stretta con la Camera di Commercio di Pistoia, per lo svolgimento di servizi in comune. Si tratta di percorsi che avrebbero richiesto una gradualità di applicazione, per non mettere in discussione l’efficienza degli enti; in questo contesto occorrerà avviare fin da subito una riflessione in questa direzione, tenendo conto però del valore della prossimità al tessuto imprenditoriale di riferimento.