24 Settembre 2014

Cultura, finanziamenti e innovazione: Irene Sanesi ne parla a Torino


Alla domanda “Il finanziamento della cultura: quale mix privato/pubblico/sociale per l’innovazione?”, prova a rispondere l’economista della cultura Irene Sanesi. Lo fa a Torino, durante una tavola rotonda, nell’ambito della due giorni del 25 e 26 settembre sul tema “Italia è cultura – Gli istituti culturali per lo sviluppo del paese”, all’indomani del vertice europeo dei ministri della cultura. In particolare, gli interventi della Presidente della Commissione “Economia della Cultura” UNGDCEC (Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili), verteranno su due punti: il decreto che riforma il Mibact – che verrà commentato punto per punto – e l’Artbonus, ovvero quel provvedimento che permette agevolazioni fiscali su Ires e Irpef e le cui procedure burocratiche sono – secondo alcuni – ancora troppo complesse. A questi due punti, nel panorama delle agevolazioni fiscali che potrebbero riguardare da vicino anche Prato, se ne aggiunge un terzo: l’iniziativa della Regione Toscana di rilasciare un credito di imposta sull’Irap, che riguarderebbe tutti i progetti che hanno impronta culturale sul territorio. L’insieme di queste normative dovrebbe favorire, con una corretta informativa, la “ricomparsa” dei mecenati in ambito culturale, a tutti i livelli; sebbene – occorre sottolinearlo – la leva fiscale non sia da sola in grado di incentivare operazioni di questo tipo. “Occorre una sensibilità di partenza dell’imprenditore verso questo settore”, sottolinea infatti Irene Sanesi. “Certo però che conoscere le agevolazioni fiscali può facilitare questo tipo di interventi, su piccola o grande scala come per esempio già accade nel mondo della moda dove grandi stilisti adottano preziosi monumenti”.

E ancora: un altro dei temi forti che Irene Sanesi porterà avanti nel suo intervento proprio in questo ambito è quello delle agevolazioni fiscali sulle membership, le tessere di appartenenza alle varie istituzioni culturali (una su tutte, il FAI – Fondo ambiente italiano): “Oggi essere membro non è deducibile – spiega Irene – io invece cerco di stimolare il legislatore anche su questi temi”.

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