Arriva la risposta del Comune a seguito della protesta di un turista (Leggi l’articolo) che voleva visitare il Castello dell’Imperatore ma lo ha trovato chiuso. “Comprendiamo e condividiamo il suo punto di vista – si legge sul profilo Facebook del Comune – Stiamo infatti valutando la possibilità di estendere gli orari di apertura del Castello tramite un’apposita previsione nel prossimo bando che determinerà l’affidamento della gestione dei servizi di apertura, chiusura e custodia della struttura. Anche se siamo consapevoli del maggiore impegno finanziario che questo comporterebbe per il Comune (o in alternativa del rischio di una strozzatura eccessiva sul gestore e sui suoi lavoratori, eventualità che vogliamo scongiurare). Quanto al tempo necessario per visitare Prato, la città custodisce molto più di quanto non sia stata in grado di comunicare nel tempo e nel 2015 un altro tassello sarà aggiunto con la riapertura del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. La invitiamo perciò, se dovesse tornare in futuro, a scriverci, così da poterle dare alcuni suggerimenti (tra le bellezze da non perdere il chiostro di S. Domenico, il conservatorio S. Niccolò ed i Musei Diocesani del Duomo) ed indicarle l’itinerario che stiamo proponendo come educational per alcune notissime pubblicazioni culturali e turistiche. Ringraziandola per l’interessamento che ha dimostrato nei confronti della nostra città ed aspettandola nuovamente a Prato, le porgiamo un cordiale saluto”.
ma a che cosa state lavorando???? siete una massa di cialtroni.
Ben lontani i tempi dell’assessore Anna Beltrame.
La frettolosa (e disinformata) risposta è indice di quanto poca attenzione la politica dà al prorpio patrimonio culturale, a meno che non si tratti di lussuosi biglietti di presentazione elettorali.
Il chiostro di San Domenico è chiuso a tempo indeterminato, San Niccolò è visitabile solo il primo sabato del mese e il museo d’opera Duomo è privo di personale (non a caso ha subito un furto recente se la memoria non m’inganna).
Non accade solo a Prato, ovunque vedo musei-luna park con custodi in sovrannumero e piccole gallerie meravigliose abbandonate a se stesse per mancanza (!!) di risorse umane.
L’assessore Mangani ha un lavorone da fare, comprendo benissimo che un’estate non è sufficiente a cambiare la tendenza, ma suggerisco di non fermarsi alla sola presenza circense (puntualmente in ritardo) nelle varie manifestazioni culturali, ma attuare con impegno un piano di risanamento.
Sono certo che il turismo a Prato si può fare anche d’inverno, e che non occorra spendere cifre gravose, ma ricorrere ad una ridistribuzione di risorse umane.
Sempre se la parola “cultura” vi sia entrata in testa e non si sia fermata in bocca.
Ottima risposta, davvero bella. Mi è piaciuta.