13 Ottobre 2014

Allarme Ebola: esercitazione all’ospedale di Prato. Consegnato alle associazioni di volontariato il kit per evitare il contagio – Foto


In Italia al momento non sono stati registrati casi accertati, ma l’allarme per il virus Ebola cresce in tutto il mondo e anche a Prato gli operatori sanitari sono al lavoro per non farsi trovare impreparati. Questa mattina, all’ospedale Santo Stefano, le associazioni di volontariato Misericordia, Croce Rossa, Pubblica Assistenza e Croce D’Oro, gli operatori del Dipartimento emergenza urgenza, della direzione di presidio, della direzione infermieristica, delle malattie infettive e del servizio di prevenzione e protezione dell’ASL4 sono stati impegnati nella simulazione di due casi sospetti.

La prima simulazione è stata effettuata su un paziente rientrato dalla Liberia con febbre. L’uomo, si è presentato al triage del pronto soccorso riferendo i sintomi. L’operatore di triage ha rivolto una serie di domande indicate nel “questionario anamnestico di approfondimento” secondo le linee guida del Ministero della Salute. Al paziente è stata fatta indossare una mascherina ed è stato condotto nella sala di decontaminazione. Attraverso un percorso appositamente individuato è stato accompagnato da due operatori nel reparto di malattie infettive in stanza di isolamento.

La seconda simulazione ha riguardato un paziente arrivato in ospedale con un’ambulanza inviata dal 118 che ha prontamente allertato, dopo la raccolta dell’anamnesi, il Pronto Soccorso e il reparto di malattie infettive. Anche questo paziente è stato condotto in isolamento dal personale.
Gli operatori e i volontari coinvolti nella simulazione ( 3 nel primo caso e 6 nel secondo), sulla base delle indicazioni fornite dal servizio di prevenzione e protezione aziendale hanno indossato i dispositivi di protezione individuale indicati dal Ministero (Tuta in Tyvek ad alto biocontenimento,  sovrascarpe, visiera monouso, mascherina FFP2 – dispositivo filtrante al 95%; guanti sterili).
L’Azienda ha provveduto a dotare le associazioni di volontariato ed i mezzi di soccorso  di Kit con i Dispositivi di protezione individuale sia per gli operatori ( personale sanitario e volontario) che per i pazienti. Sono state anche condivise le modalità di comunicazione tra la Centrale Operativa 118 e l’Ospedale. E’ stato anche  predisposto un piano formativo per gli operatori che riguarda l’uso corretto dei dispositivi di protezione individuale.

Info ed eventuali consigli: Ambulatorio Medicina dei Viaggi- Unità operativa Igiene e Sanità Pubblica dell’ASL 4 – Tel. 0574 -805310 – 805333 – 805318 dalle ore 8.30 alle ore 12.30  dal lunedì al venerdì.

Approfondimenti:
La diagnosi di caso sospetto si effettua in presenza di questi elementi:
febbre > 38,6° o storia di febbre nelle ultime 24 ore ( e almeno uno dei seguenti sintomi: mal di testa intenso, vomito, diarrea, dolore addominale,manifestazione emorragiche di vario tipo non spiegabili, insufficienza multi organo)
aver soggiornato nei precedenti 21 giorni in uno di questi Paesi: Liberia, Sierra Leone, Guinea, Nigeria.
Se questi elementi non sono contemporaneamente presenti si può escludere il sospetto di  malattia da virus Ebola.

Altri elementi della storia della malattia:
durante il periodo di incubazione della malattia le persone non sono a rischio di trasmettere l’infezione
anche all’inizio della malattia, quando è presente solo febbre in assenza di vomito e diarrea o di manifestazioni emorragiche, il rischio di trasmissione è basso.

Le modalità di trasmissione del virus:
contatto diretto ( per via cutanea o muco nasale) con sangue o altri liquidi/materiali biologici, quali saliva, feci, vomito, sperma, incluse le secrezioni salivari (droplets)
contatto indiretto (per via cutanea o muco nasale), con oggetti contaminati con sangue o altri liquidi biologici
non vi sono evidenze di trasmissione per via aerea.
La diagnosi certa di malattia è solo di laboratorio attraverso esami da eseguire presso laboratori specializzati e indicati dalle Autorità Sanitarie.

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