Già mille ingressi per la mostra “The spectrum of light” di Paul Jenkins: appassionati da tutti Italia, e si attendono visite dall’estero


Si aggirano attorno al migliaio le visite alla mostra di Paul Jenkins “The sprectrum of light” al museo di pittura murale: successo di pubblico oltre ogni aspettativa per la prima retrospettiva dell’espressionista americano a due anni dalla morte, organizzata dalla galleria Open Art in collaborazione con la Diocesi di Prato e con i musei diocesani e con il patrocinio del Comune di Prato.
Dall’inaugurazione, escludendo la giornata di ieri, sono oltre 800 i visitatori che hanno ammirato le 64 opere su carta e tela che ripercorrono la carriera dell’artista: quadri di grande valore provenienti da importanti gallerie di tutto il mondo, come il Moma di New York. E, considerando una proiezione dei visitatori della domenica, non è difficile ipotizzare il raggiungimento dei mille ingressi al 5 ottobre scorso. Da sottolineare che, sul totale, circa un centinaio sono i visitatori arrivati da fuori città: oltre che da Milano e Roma, molte sono state le presenze anche da varie città del centro nord: non soltanto appassionati, ma anche esperti e collezionisti, interessati alle tele di Jenkins.
Forti di questo successo, si sta delineando il programma di eventi per valorizzare l’esposizione e, allo stesso tempo, avvicinare ancor di più le opere dell’espressionista americano a tutta la cittadinanza: oltre a una visita dedicata agli studenti del’Università New Haven, ci saranno due incontri organizzati dagli Ordini degli architetti e degli ingegneri per i loro iscritti e già dalla seconda metà di ottobre dovrebbero partire alcuni laboratori per ragazzi. A novembre è invece fissata una cena all’interno delle sale in cui è allestita la mostra, per raccogliere fondi in favore del museo di pittura murale e di tutto il complesso monumentale di San Domenico.
“Stanno arrivando persone da tutta Italia: direi che questo rappresenta un vanto per la città – sono le parole di Mauro Stefanini, uno dei curatori della mostra – in questa esposizione ci sono capolavori provenienti da tutto il mondo, custoditi all’interno di un museo restaurato per l’occasione. C’è grande interesse e buonissime recensioni: mi hanno telefonato persone dalla Francia, dalla Svizzera e da altri stati esteri, che verranno a Prato appositamente per vedere le opere di Jenkins”. L’obiettivo è quello di raggiungere tra gli ottomila e i diecimila visitatori da qui alla fine della mostra, fissata per il 30 novembre.

Ricordiamo che la mostra è aperta il lunedì , mercoledì e giovedì dalle 13 alle 20 e venerdì, sabato e domenica dalle 14 alle 21. Chiuso il martedì. Ingresso libero.

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