Dopo le tessiture e le filature cardate, è la volta della nobilitazione tessile. Terza tappa del progetto di mappatura della filiera tessile promossa dalla Camera di commercio con il contributo del Progetto Prato della Regione e la collabrazione di Confartigianato, Unione industriale pratese e Cna. La mappatura vuole tracciare un quadro completo sullo stato di salute del distretto. Sulle 147 nobilitazioni presenti la ricerca ne ha prese in esame 121. Quella scattata è una foto di un settore disomogeneo, con vari gruppi e tipologie di aziende, che spaziano dalla rifinizione di tessuti e tintorie in pezza – che sono la stragrande maggioranza – alla tintoria di filati e alla stampa di tessuti. Il settore impiega 2850 addetti e produce un fatturato di 350 milioni annui. Dal 2011 al 2013 il fatturato è rimasto praticamente inalterato, con un picco negativo nel 2012, compensato da una ripresa dello scorso anno. Andamento simile per il numero di occupati, a testimonianza che le nobilitazioni sono riuscite a restare a galla anche nella crisi. Negli ultimi 5 anni non sono mancate le aziende che hanno fatto investimenti consistenti in macchinari e impianti, mentre i mezzi sono rimasti pressochè gli stessi.L’altra faccia della medaglia sono i tanti che comunque non hanno fatto alcun investimento.
Per quanto riguarda le prospettive e le aspettative il 45% degli intervistati ha definito la redditività dell’ultimo quinquennio appena sufficiente, mentre il 31% l’ha ritenuta insufficiente. Se il 35% pensa che il settore è a rischio per la difficoltà ad effettuare nuovi investimenti, c’è un 33% che crede ancora nella funzione della nobilitazione come perno del distretto.
Questo è interessante http://www.bologna2000.com/2014/11/06/stefania-bigliardi-puntare-su-investimenti-in-innovazione-e-ricerca-2/