Sono cominciate da questa mattina le telefonate agli 800 pratesi selezionati casualmente dall’istituto di ricerche marketing Freni di Firenze, a cui il Comune di Prato ha commissionato un sondaggio per verificare i loro punti di vista su piazza Mercatale e dare un giudizio sulle proposte della giunta. Nella parte iniziale della telefonata, l’intervistatrice chiede quante volte si passa dal Mercatale e quanto si utilizza il parcheggio. Poi c’è la domanda sull’eventuale peggioramento della situazione della piazza negli ultimi tre anni e la richiesta di dare un voto al decoro e un giudizio su quanto è sicura. In seguito all’intervistato viene chiesto ogni quanto vede verificarsi episodi di microcriminalità, risse, accattonaggio, venditori abusivi, atti vandalici, schiamazzi, spaccio e prostituzione.
La seconda parte dell’intervista è la più interessante e svela quelle che sono alcune delle idee della giunta per rilanciare la piazza. Innanzitutto si chiede se sia urgente sfoltire le chiome degli alberi e potenziare l’illuminazione. Poi si propone la presenza di tavoli e area giochi per bambini nel giardino del Mercatale e si domanda se piace la presenza della Pallagrossa in piazza. Fra le ipotesi messe in campo dell’intervistatrice c’è un percorso ciclopedonale sul lato della piazza che poi porta in via Garibaldi, l’idea di chiudere il giardino con una rete di recinzione e con la presenza di un custode ad aprire e chiudere l’area verde. E poi la videosorveglianza, l’istituzione di un presidio fisso di polizia così come è presente in piazza del Duomo eil ritorno dei vigili di quartiere.
Nella parte finale si chiude il capitolo sicurezza e si apre quello legato agli eventi e alla mobilità. L’intervistatrice chiede il giudizio sullo spostamento della Pallagrossa e del mercato domenicale in piazza del Mercato Nuovo. Ed eventualmente cosa ne pensi il pratese del passaggio del Corteggio Storico da piazza Mercatale. Infine viene proposto un bus navetta gratuito con partenza proprio da piazza del Mercato Nuovo per portare gli avventori nelle immediate vicinanze del centro.
Stefano De Biase
…nessuno che parli di “fare pulito” della massa enorme dei delinquenti ??
ed andiamo avanti così che il problema lo si sposta nei pressi di qualcun altro senza mai risolverlo….
noi del centro studi prato 2.0 ci siamo riuniti ieri sera e pensiamo che:
1) buona l’idea di salvaguradare una parte della piazza ( lato giardini) con una operazione di pedonalizzazione
2) va bene il cambio veicolare a patto che la parte del parcheggio rimanga visto che altrimenti creerebbe un problema ai commercianti
3) va salvaguardata la piazza come punto di attrazione e movida
4) la qualità del mercati effettuato deve esere centrale per aumentare il livello e al contempo caratterizzarla con altri appuntaenti come il vintage, antiquariato , mostre artigianato internazionale
5) ripulirla fisicamente vista la sporcizia presente e risistemarla
6) eliminazione dello spaccio e prostituzione quindi bene vengano forme di controllo
7) maggiore collegamento con via arcivescovo martini e valorizzazione pedonale
gruppo economia centro studi
Prima di tutto che il governo centrale emani una legge che permetta di ingrandire le carceri e che consenta di mettere subito in galera ladri, truffatori, scippatori, spacciatori, vandali ecc.ecc.
Mentre i drogati e gli alcolisti in giro per la città, in cura coattiva in ospedale.
Dopodiché si potrà parlare di giochi per bambini, tavoli, recinzione del giardino, illuminazione e così via.
…aridài. Ma un’indagine su uno spazio di Prato era proprio necessario venisse fatta da un’agenzia e per lo più di Firenze? Una statistica a campione sulla popolazione è inadeguata. E rischiosa. Un progetto fatto da chi vive la città e ne ha la responsabilità amministrativa no, eh? Dove sono le idee? Non vorrei che si mirasse come al solito al minimo per non risolvere i problemi e non doversi troppo dar da fare (perchè fare iniziative costa anche fatica oltre che soldi…), ora che la piazza negli ultimi anni era tornata più viva. Non vorrei si cominciassero a fabbricare alibi per non fare più nulla o quasi.
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