8 Novembre 2014

Paul Jenkins, visitatori anche dal Qatar per la mostra in San Domenico che in un mese ha registrato 2500 ingressi


A poco più di un mese dall’inaugurazione, sono più di 2500 le visite alla mostra di Paul Jenkins «The spectrum of light» allestita nelle sale del Museo di Pittura murale in San Domenico.
Oltre ai pratesi, tra gli ingressi ci sono stati molti visitatori toscani e da fuori regione, ma anche tanti stranieri, come un gruppo del Qatar che nei giorni scorsi è passato da Prato appositamente per la retrospettiva. Numerosi i gruppi organizzati appartenenti alle associazioni e agli ordini professionali cittadini.

Senza dubbio un successo per la galleria Open Art di Mauro Stefanini, che ha curato l’allestimento, con le sessantaquattro opere su carta e tela che ripercorrono la carriera dell’artista americano, uno degli espressionisti astratti principali assieme a Jackson Pollock e Mark Rothko.
«Una gioia immensa – commenta Stefanini – se si pensa anche ai tanti ingressi nazionali e stranieri, dalla Svizzera, dalla Francia e, appunto dal Qatar. Devono ancora arrivare molti gruppi e ci aspettiamo ancora una grande partecipazione. Senza considerare che, oltre a Prato, le tele di Jenkins sono state esposte a Londra e, dal 6 novembre, a New York, cosa che ha dato una gran bella visibilità alla nostra città, impossibile negarlo».

E proprio per valorizzare ancor di più questa splendida mostra in una cornice restituita alla città, sono in programma alcuni gustosi appuntamenti: oltre all’incontro organizzato dagli ordini nazionali degli ingegneri, degli architetti e dei geometri, che la mattina di mercoledì 19 novembre visiteranno l’esposizione e ascolteranno la relazione sul consolidamento del museo al complesso di San Domenico (l’incontro permetterà di ottenere tre punti per l’aggiornamento professionale), sabato 15 novembre è previsto un concerto rinascimentale: alle ore 18 nel salone delle capriate – restituito alla città proprio con la mostra – si esibirà la formazione vocale pratese «Sesquialtera» diretta dal maestro Pierluigi Chiarella. Il programma prevede spartiti di musica polifonica sacra del Cinquecento, sia spagnola che fiamminga.

Grande attesa anche per i due apericena, realizzati in collaborazione con l’associazione Artemia, del 20 e del 22 novembre: «Un furto al museo», una serata (dalle ore 19,30) in cui l’aperitivo tra i quadri di Jenkins lascerà spazio a un divertente gioco per scoprire il colpevole che ha «trafugato» una delle tele dell’esposizione. Una vera e propria performance interattiva, in cui il pubblico presente dovrà risolvere diversi enigmi (costo 20 euro, massimo trenta partecipanti): è obbligatoria la prenotazione chiamando Arianna Pierattoni – che ha realizzato la performance – al 340/5101749.

La mostra, che organizzata in collaborazione con la Diocesi di Prato e con il patrocinio del Comune, resterà aperta fino al 30 novembre secondo questi orari: lunedì, mercoledì e giovedì dalle 13 alle 20, venerdì, sabato e domenica dalle 14 alle 21. Ingresso libero.

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