23 Aprile 2024

Centro Pecci, il bilancio 2023 torna in attivo grazie all’aumento di entrate pubbliche e private

Le presenze alle varie attività sono state 34.000 (+30% rispetto al 2022), ma comunque poche in valore assoluto per il soggetto di riferimento dell'arte contemporanea in Toscana


Dopo il deficit di 323.000 euro del 2022, che aveva spinto al licenziamento – poi rientrato – di due dipendenti, il Centro Pecci ha chiuso il 2023 con un attivo di 329.000 euro. I conti della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana sono tornati in equilibrio grazie ad una serie di fattori: l’aumento dei contributi pubblici e delle entrate da privati (sponsor e donazioni), la riduzione delle bollette (le utenze nel 2022 erano salite a +280.000 euro a causa del caro energia), entrate straordinarie come i ristori ministeriali di 127.000 euro destinati proprio a compensare almeno in parte il caro-energia, ma anche il taglio di un giorno settimanale di apertura del museo.

In particolare, i contributi pubblici ricevuti dai soci, dopo alcuni anni di leggera flessione, sono tornati quasi ai livelli del 2019 per un totale di 2.050.000 euro, di cui 750.000 euro dalla Regione Toscana e i rimanenti 1,3 milioni da parte del Comune di Prato.
Sono aumentate anche le entrate da fonti diverse dai soci pubblici, che nel 2023 sono salite a 755 mila euro (+86% rispetto al 2022 e +136% rispetto al 2019 pre-covid).
Tali finanziamenti hanno rappresentato nel 2023 il 23% del totale dei proventi, contro il 10% nel 2019. In aumento anche le entrate provenienti da servizi erogati al pubblico (biglietteria, affitti di spazi, servizi, progetti a fattura), che nel 2023 hanno raggiunto i 334 mila euro, con (+70% rispetto al 2019).

I visitatori del Centro Pecci nel 2023 sono cresciuti di circa il 30% rispetto al 2022 e si stanno riallineando a quelli del 2019 pre-Covid, ma in valore assoluto i numeri restano bassi: sono attorno a 34.000 le presenze complessive registrate lo scorso anno al Centro Pecci, considerando biglietti alle mostre (compresi i tagliandi a titolo gratuito), cinema, eventi, attività educative e con le scuole, Cid/arti visive.

Il presidente della Fondazione Lorenzo Bini Smaghi ha sottolineato il contenimento dei costi fissi sul totale, che sono scesi nel 2023 sotto la quota del 2019, “al fine di creare spazio per un aumento progressivo dei costi connessi alle attività culturali svolte dalla Fondazione (mostre, didattica, eventi…)”. Grazie al buon andamento dei conti nel 2023, il patrimonio netto della Fondazione è salito a 1,675 milioni di euro, con un aumento di circa il 70%, dopo il lieve calo registrato nel 2022 (a 1,030 milioni da 1,147 milioni di euro nel 2021). “Questo bilancio positivo – commenta il presidente della Fact Lorenzo Bini Smaghi – riflette l’azione di risanamento e di rilancio svolta nel periodo recente, che dovrà essere proseguita nei prossimi anni, in linea con l’ambizione di riportare il Pecci al centro dell’arte contemporanea italiana”.

“Il risultato positivo del bilancio 2023 – dice il direttore generale della Fact, Stefano Collicelli Cagol – corrisponde a un’oculata politica di contenimento costi e alla ricerca di un rinnovato sostegno privato alle nostre progettualità. Questo traguardo consente di focalizzarsi sulle sfide del futuro che attendono il Centro Pecci, propulsore delle ricerche artistiche contemporanee e luogo di incontro per esperienze eccezionali e per la formazione di nuove comunità”.

“Il cda e la direzione secondo me hanno lavorato benissimo; aumentare il patrimonio in un anno come il 2023 è un risultato importantissimo – ha commentato l’assessore alla cultura del Comune di Prato Simone Mangani – È un elemento che rivolta come un calzino la pubblicistica dell’anno scorso sul Centro Pecci. Per noi come socio pubblico è questo l’ elemento più importante: c’è un trend pluriennale secondo cui i soci pubblici danno il loro, e i soci privati e i finanziatori privati stanno aumentando progressivamente molto la propria fiducia in questo luogo e nelle attività del Centro Pecci e tutto il resto viene di contorno. Si va nella direzione giusta”.

I numeri si accompagnano all’offerta culturale proposta nel 2023 dal Centro per l’arte contemporanea. A maggio è stata inaugurata ‘Eccentrica. Le collezioni del Centro Pecci’, un percorso spiazzante che rilegge le opere raccolte dal Centro selezionandone oltre 50 tra le circa 1200 acquisite o donate dal 1988 a oggi. Per la prima volta un’ala degli spazi espositivi è stata dedicata in modo permanente alla presentazione delle collezioni, con un progetto del display firmato dallo studio Formafantasma. Il 2023 è stato inoltre l’anno di inaugurazione di “Diego Marcon. Glassa”, il più ampio progetto espositivo realizzato ad oggi da Diego Marcon in un’istituzione italiana, che si è conclusa nel febbraio di quest’anno.

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