14 Novembre 2014

Peretola, i sindaci della Piana rinunciano al ricorso al Tar in cambio di un comitato istituzionale


Questa mattina si è tenuto in Regione un incontro fra il presidente Enrico Rossi, il sindaco di Firenze, Nardella, quello di Prato, Biffoni e i primi cittadini della Piana. Nessuno ha voluto fare trapelare notizie su quanto concordato, rimandando ad un successivo comunicato stampa della Regione. La nota, giunta cinque ore dopo la fine dell’incontro, parla della nascita di un generico “comitato istituzionale” alla presenza di tutti i sindaci interessati e del governatore della Regione, senza però assolutamente specificare in cosa possa consistere. In seguito si parla “opera importante come l’aeroporto di Peretola” e di “garanzie sulla salute dei cittadini”. Peccato che non si capisca a chi attribuire queste parole visto che il comunicato non è firmato. Nessun riferimento invece alla presentazione del ricorso al Tar da parte dei sindaci della Piana. E’ evidente che non verrà più presentato, ma nessuno ha il coraggio di dirlo ufficialmente. Di seguito la nota integrale.

“Alla conferenza nazionale dei servizi per il potenziamento dell’aeroporto Vespucci saranno coinvolti, per la prima volta, tutti i sindaci dei Comuni interessati dal progetto. E, con la presenza di Regione e sindaci di Firenze, Prato, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, Signa, Poggio a Caiano e Carmignano, verrà dato vita ad un comitato istituzionale. Questi gli esiti di un incontro che si è svolto oggi tra il presidente Enrico Rossi e i sindaci di Firenze, Prato e Piana. Un’opera importante come l’aeroporto di Peretola, infatti, deve vedere coinvolti tutti i territori interessati, per avere le garanzie necessarie riguardo alle conseguenze su impatto ambientale, assetto idrogeologico, salute dei cittadini. I sindaci faranno fronte comune e seguiranno, anche avvalendosi dei propri tecnici, tutti i passaggi e le relative procedure da presentare, insieme alla Regione, alla conferenza dei servizi nazionale. Vigileranno, inoltre, sulla procedura di valutazione di impatto ambientale che dovrà riguardare Prato e tutta l’area della Piana”.

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centro studi prato 2.0
centro studi prato 2.0
9 anni fa

ci pare un buon inizio..

Centro studi Prato 2.0
Centro studi Prato 2.0
9 anni fa

: Matteo Biffoni ha fatto benissimo. Partendo da una posizione coerente di contrarietà ha scisso il problema di come opporsi alla pista . Il ricorso al TAR lo fa fare ai comitati e consiglieri comunali e il gruppo Pd ha dato giustamente libertà di voto in consiglio sul tema. Il comune non fa ricorso in modo che abbia la possibilità di partecipare si tavoli regionali e nazionali sull’aeroporto.. Aprendo nuove vie di azione politica.. Perché ricordo che la politica cessa di esistere al momento in cui si rivolge alla magistratura. Penso che otterremo migliori soddisfazioni così e al contempo si può chiedere che infrastrutture necessarie all’area possano essere prese in considerazione

roce
roce
9 anni fa

spero che il TAR , venga abolito

Centro studi Prato 2.0
Centro studi Prato 2.0
9 anni fa

Ecco la lettera a rossi per fare capire come l’azione di Prato 2.0 sia stata sempre orientata a difesa della citta

Al governatore rossi
…A volte mi domando se davvero rossi vuole essere rieletto davvero presidente della regione ..
Da queste parti e’ noto che non e’ molto amato.. Io se fossi in lui cercherei di accattivarmi i cittadini di Prato -che stanno subendo l’aeroporto- con una serie di compensazioni che avrebbero il pregio di rilanciare il distretto che e’ un motore che farebbe ripartire la Toscana .. Le 200 persone del centro studi Prato 2.0 ritiene che alcuni investimenti avrebbero il pregio di rimettere in circuito risorse e smuoverne altre.
Non dobbiamo dimenticare che Prato, Pistoia e Firenze insieme rappresentano il 57% del pil toscano e che Prato deve tornare ad essere un motore dinamico del centro Italia

Ad esempio? «In particolare pensiamo a:
• Metrotranvia Campi-Prato: completamento del terzo lotto per un collegamento veloce Prato-Firenze (Peretola) che creerebbe le basi per un utilizzo dell’aeroporto anche da parte di Prato (adesso invece è vissuto dalla città solo come un problema) e collegherebbe meglio a Firenze anche un’importante zona industriale; la regione deve pensare di organizzare l’area pt po’ fi al fine di una canalizzazione di risorse
• Centro per l’arte contemporanea Pecci come museo toscano: completamento e gestione in compartecipazione visto che ci vogliono 700mila euro annui( su questo noi proponiamo il 798). Il museo andrebbe poi collegato con la rete museale fiorentina per agganciare parte dei dieci milioni di turisti a cui ambisce Nardella. Da questo punto di vista non sarebbe male che dagli Uffizi venissero prestate stabilmente le opere del Lippi per una permanente al Pretorio al fine di caratterizzare la città;
• Creaf: un centro di innovazione, incubatore di imprese e attrattore di idee, dando spazio a giovani ricercatori italiani ed attirando investimenti di imprese da tutto il Paese ed oltre. Potrebbe diventare il primo polo italiano di green economy;
• Cascine di Tavola: non è sufficiente acquistarle ma devono essere anche ristrutturate (un investimento di 20/25 miglioni di euro). Potrebbero diventare parco agricolo e un grande polmone verde per la piana;
• Polo fieristico ex Banci: manca a Prato, città ancora legata ad industria e terziario, un polo fieristico proprio;
• Parco archeologico di Gonfienti: per lo start-up e la costruzione di un museo che valorizzi i ritrovamenti etruschi non sono sufficienti le risorse promesse a Biffoni
• Emersione lavoro cinese: La task-force deve trovare forme di coordinamento per avere più impatto sulle ditte cinesi. senza farle scappare. Dobbiamo agire per attirare investimenti dalla Cina (che rappresenta il 7.4% del pil mondiale, ndr) creando un distretto nel rispetto delle regole e della civile convivenza. Per fare ciò il veicolo non può che essere che culturale;
• Impegno della Regione a mettere dietro solito tavolo gli attori toscani dei servizi (rifiuti, gas, acqua, trasporti, banda larga…) per trovare nuove forme di razionalizzazione ed accordi finanziari – anche attraverso la borsa – per dare una risposta al problema dimensionale delle nostre aziende e comprimere i costi per l’utenza, lasciando però le risorse in Toscana senza essere conquistati da grandi gruppi;
• Recupero ex cementizia come polo ricettivo all’ingresso della parte est della città;
• Artigianato, commercio e antichi mestieri: mettere a disposizione risorse per non perdere professionalità e indirizzare i giovani verso il senso del recupero e riuso;
• La Regione deve ripensare al sistema sociale di sostegno al sanitario che è determinante ma in grande difficoltà: la tenuta del tessuto sociale è a rischio in in momento di grande crisi per la mancanza del lavoro
• La Regione deve impegnarsi con i comuni per il recupero delle periferie della nostra città al fine di evitare forme di degrado e incuria».

Rossi pensaci…
Con affetto..
Roberto Pagliocca
Presidente centro studi Prato 2.0