Emersione delle imprese irregolari, arriva un nuovo modello di check-up aziendale

“Nessuno potrà avere più alibi. Adesso gli strumenti ci sono tutti, sta agli imprenditori decidere da che parte stare”, sono le parole del presidente della provincia Matteo Biffoni. Da oggi c’è un nuovo tassello nel contrasto al fenomeno del lavoro irregolare e nell’impegno a favorire l’integrazione. La Provincia di Prato e la Regione Toscana, attraverso l’attività del Progetto Prato, hanno messo a punto una strategia per l’emersione che si integra con le iniziative messe in campo dalla Regione con il Progetto Lavoro sicuro. L’iniziativa è sostenuta dalla Regione Toscana attraverso 470 mila euro del Fondo sociale europeo ed è divisa in due parti. La prima fase – già conclusa – ha creato un gruppo di 14 giovani sotto i 29 anni (6 cinesi, 7 italiani e una ragazza rumena) che, dopo un percorso formativo di 600 ore hanno ricevuto il titolo di tecnico per la valorizzazione delle risorse locali e hanno iniziato una sperimentazione di un innovativo modello di check up aziendale , il primo in Italia. Sono state controllate 75 aziende, di cui 69 cinesi.“L’obiettivo è potenziare la prevenzione che, accanto all’indispensabile repressione, completa l’approccio all’emersione delle aziende irregolari”, ha detto Biffoni. La seconda fase partirà a breve ed è rivolta alle aziende, in prevalenza cinesi, che hanno già fatto la scelta di regolarizzarsi o che desiderano farlo. A queste verranno somministrati dei test in materia di sicurezza, igiene, contratti e fiscalità. La realizzazione delle due fasi è affidata al Pin e a Sophia, in qualità di agenzie formative, ma anche Associna e l’associazione cinese “L’amicizia” hanno aderito. Per le imprese il servizio è gratuito. Il finanziamentro finirà a settembre 2015, ma la regione Toscana ha già fatto sapere che ha altre risorse pronte per far proseguire il progetto.

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