29 Gennaio 2015

Nessun colpevole per la morte di Franco Lori: assolti gli operatori del 118 che inviarono i soccorsi in Calvana


Sono stati assolti “perchè il fatto non sussiste” il medico e i due operatori del 118 accusati di omicidio colposo per la morte di Franco Lori, il bambino di 11 anni che il 26 giugno 2012 perse la vita durante un’escursione in Calvana organizzata dalla parrocchia di Paperino. La sentenza del giudice ha recepito le richieste degli avvocati difensori che avevano ottenuto il rito abbreviato. Lo stesso pubblico ministero Lorenzo Gestri, che aveva coordinato le indagini, ha chiesto l’assoluzione. Decisiva la perizia ordinata dal giudice che ha attribuito le cause del decesso ad un’insufficienza cardiaca aggravata dal caldo e dalle condizioni fisiche del bambino, che soffriva di un problema miocardico ed era fortemente sovrappeso. Gli imputati erano finiti sotto inchiesta per i ritardi nei soccorsi: il 118 inviò i mezzi via terra con una Jeep attrezzata della Misericordia lungo un percorso impervio e soltanto con il cambio del turno, un’ora dopo la prima richiesta di aiuto, fu fatto decollare l’elisoccorso. Ma – secondo quanto affermato dalla perizia – non c’è alcuna certezza che un invio più tempestivo dell’elicottero Pegaso e il conseguente atterraggio in Calvana almeno 20 minuti prima, avrebbero potuto salvare la vita al piccolo Franco. Venuto così a mancare il nesso causale tra la colpa presunta degli imputati e la morte del bambino, anche l’accusa ha chiesto l’assoluzione. Il giudice si è spinto oltre: la formula piena, che era stata invocata dagli avvocati difensori, riconosce la correttezza del loro operato.

Di seguito le parole dell’avvocato difensore Mauro Cini.

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pisolo
pisolo
9 anni fa

Se uno muore, e come in questo caso una piccola creatura, il dolore dei congiunti credo sia immenso. Tuttavia non ci deve essere per forza un colpevole. Questa societa’ non accetta piu’ la morte : se uno muore ci deve essere per forza un responsabile! Non è possibile che uno muoia e qualcuno non ne debba rendere conto! Gli operatori del 118 svolgono un lavoro delicato a tutela della salute e dell’icolumita’ di tutti devono : poter lavorare senza sentirsi una spada di Damocle sul collo in continuazione . E’ facile dire dopo che una cosa si è verificata : bisognava fare cosi’ non bisognava fare cosa’ e via discorrendo, ma quando uno deve gestire l’emergernza le decisioni si prendono nel lasso di tempo breve di minuti, forse di secondi ! E basta gettare anche la croce addosso agli organizzatori della gita : quanti ragazzi sono saliti in montagna con il caldo e non è mai morto nessuno!

Duilio
Duilio
9 anni fa

Quando al 118 gli dicono che la situazione è grave e sta precipitando, come si può pensare di mandargli lassù una jeep dopo un monte di tempo? Questa si chiama scarsa conoscenza del territorio. Lassù è uno dei posti più difficili di tutto il nostro territorio, e un bambino era in gravissima difficoltà!

pisolo
pisolo
9 anni fa

Siamo tutti bravi a dire icchè si doveva fare dopo che le cose son successe!