23 Febbraio 2015

Il Ravi Coltrane Quartet questa sera chiude Metastasio Jazz


Sarà il Ravi Coltrane Quartet, questa sera alle 21 al Metastasio, a chiudere la rassegna Metastasio Jazz 2015. Con Ravi Coltrane  – il figlio di John Coltrane – al sax tenore, David Virelles al pianoforte, Dezron Douglas al contrabbasso e Jonathan Blake alla batteria. Era il 1967 quando John Coltrane muore prematuramente. Una tragedia per il mondo del jazz, ma un trauma maggiore per il piccolo Ravi Coltrane, che aveva solo due anni. Vent’anni dopo, con un cognome ingombrante, il giovane si avvia a diventare un sassofonista di rilievo. L’ambiente nel quale cresce è quello dell’M-Base di Steve Coleman, che negli anni ‘80 rinnova il linguaggio a colpi di tempi dispari, cicli ritmici complessi, scale dissonanti e assimilazione di suoni ed energie dell’hip-hop. È la scuola da cui escono anche Vijay Iyer e Steve Lehman, ma sul giovane Coltrane quell’esperienza spinge in una direzione diversa. È il 1997 quando il sassofonista, dopo una vasta esperienza con tanti grandi del jazz, da McCoy Tyner a Herbie Hancock a Kenny Barron, incide il suo primo disco da leader. Da quel momento ad oggi Coltrane ha maturato ciò che sembrava impossibile: un suono del tutto personale, che non ricorda quello del padre; un fraseggio fitto, incalzante e angoloso, erede delle speranze con l’M-Base, una concezione compositiva nel solco della tradizione hard bop contemporanea, come in un prolungamento attuale della scuola Blue Note degli anni ‘60, ma con un tocco di personale eccentricità; un gusto per l’interplay nel gruppo energico e trascinante. Insomma, oggi Ravi Coltrane è uno dei protagonisti della scena attuale, e lo è senza che la sua musica debba nulla di rilevante al padre, se non nella misura in cui tutti gli sono debitori. La sua carriera dunque è il segno che il jazz oggi è davvero un linguaggio nel quale è possibile aprirsi nuovi spazi espressivi, senza dimenticare la grande storia del passato. Lunedì sera si concluderà anche la mostra fotografica, a ingresso libero, “Uno scatto con Duke. Fotografie e materiali storici del jazz al Metastasio, 1967-1972” a cura di Fabrizia Bettazzi e Stefano Zenni, visitabile nel foyer del Teatro Metastasio.

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