La Briglia, i cittadini disegnano il futuro dell’area all’insegna dell’ecosostenibilità


Parte ufficialmente la fase di costruzione condivisa con i cittadini del progetto per la rigenerazione urbana dell’area ex Forti a La Briglia. Grazie al finanziamento della Regione Toscana si apre quindi un percorso di monitoraggio e studio che porterà, nel giro di cinque o sei mesi, a definire una proposta di riconversione della frazione La Briglia in Ecoquartiere per concorrere ai prossimi bandi di finanziamento per la rigenerazione urbana, in uscita nel 2016.

Questa mattina a palazzo Buonamici il vicesindaco di Vaiano Melissa Stefanacci ha fatto il punto sul percorso, che vede partner del Comune di Vaiano la Provincia, il Comune di Prato, le Cooperative proprietarie dell’area ex-Forti e il Circolo Arci “La spola d’oro”. “Quella della Briglia e della ex Fabbrica Forti è forse l’esempio più rappresentativo della città-fabbrica nella nostra provincia e merita uno sforzo collettivo, delle istituzioni, dei cittadini e delle imprese, per costruirne il rilancio – ha detto il vicesindaco –. L’obiettivo è restituire fiducia a chi vive e lavora in quest’area per renderla di nuovo capace di utilizzare al meglio le risorse, umane ed economiche, che ancora ci sono”.

Il coinvolgimento dei circa duemila abitanti de La Briglia è già cominciato nell’ottobre scorso, con alcuni incontri pubblici proprio sul tema dell’Ecoquartiere. Ma adesso la progettazione condivisa potrà essere concretizzata attraverso la collaborazione fra pubblico, privato e comunità locale. Una sfida per l’amministrazione e per tutta la zona che punta sulla rinascita di un’area con forti valenze storiche, oggi soggetta a degrado ambientale.

“Vincere la scommessa significherà anche costruire un modello, un prototipo di sviluppo condiviso che potrà essere utilizzato anche in altri contesti con le medesime problematiche, dentro e fuori dalla provincia di Prato”, ha spiegato Stefanacci.
Il percorso partecipativo si svilupperà secondo due momenti distinti: una prima fase di indagine e ascolto della comunità – attraverso interviste, realizzate anche con la modalità del porta a porta, – a cui seguirà la fase di progettazione partecipata vera e propria. Questo secondo step si concluderà con un laboratorio progettuale che coinvolgerà anche esperti e facilitatori.

G.G

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